RITRATTO DI MELUSINA fa parte dei racconti brevi di Corrado Alvaro, scrittore molto acuto del Novecento italiano, calabrese di San Luca d’ Aspromonte, ma trapiantato a Roma. E’ forse il racconto breve più riuscito dello scrittore, poichè commuove e stupisce, fa riflettere e pone delle domande argute. Melusina è una quattordicenne, una ragazzina dunque, che vive in un villaggio calabrese quasi in rovina. Gli abitanti lo hanno lasciato per cercare lavoro in posti lontani e per rifarsi una vita altrove, come è sempre successo e come succede ancora ai calabresi. Un pittore tedesco, di passaggio e in viaggio alla scoperta di luoghi esotici e di personaggi tipici del Sud dell’ Italia, la vede per caso; rimane abbagliato dalla bellezza dell’adolescente e fa chiedere il permesso, al padre di lei, di poterla ritrarre per un suo dipinto. Ottenutolo, si mette subito all’ opera e, nel corso di questa, fra i due, nasce una specie di empatia inconscia, quasi un rapporto di intesa amorosa silenzioso e irreale. Al di là delle ragioni letterarie e delle considerazioni varie di circostanza o di convenienza, ci piace e quasi ci gratifica scorgere nel pittore tedesco e nella ragazzina calabrese una metafora quanto mai attuale del panorama turistico – culturale della Calabria. Melusina non rappresenta forse la Calabria con le sue bellezze naturali e la sua forza di attrazione per chi viene da fuori? E il pittore tedesco, i molti tedeschi, affascinati e innamorati della Calabria, che giungono a migliaia nella cittadina di Tropea, la perla del Tirreno, e si spargono in ogni angolo, conosciuto o meno, di una regione meravigliosa e insieme terribile, alla ricerca di sole, di mare, di natura incontaminata e di un qualcosa di indefinibile che la cultura millenaria di questa regione è in grado di dare? Senza molti dubbi, forse sì.
Francesca Rita Rombolà
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