Konstantinos Kavafis poeta greco che ha vissuto ad Alessandria d’ Egitto, ha sempre goduto di molta considerazione nel panorama culturale greco, nonchè in quello internazionale. TERMOPILI è una delle sue poesie più belle e più intense. Un’ ode, un elogio infervorati e dall’ impatto molto forte a coloro che, nei grandi tempi storici della Grecia, difesero il passo delle Termopili dagli invasori persiani, cioè i famosi trecento soldati spartani al comando del re Leonida, e che con la loro morte eroica impedirono alle forze persiane di dilagare per tutta la Grecia. Il gesto eroico dei trecento spartani è divenuto il simbolo per antonomasia di tutti coloro che lottano per la libertà del proprio popolo e del proprio paese, soprattutto contro l’ oppressione straniera; anche perchè l’ esiguo numero dei difensori delle Termopili ha come, in un certo senso, avuto la meglio su una forza straniera soverchiante appartenente all’allora esercito più numeroso e più potente del mondo. Perciò, la difesa dei trecento spartani e la loro conseguente morte, sono sempre state considerate un sacrificio grande e importante per la difesa della patria. Splendidi i versi iniziali della poesia, che esaltano tutti coloro che si sono battuti in ogni tempo per la difesa dei propri ideali, spesso con mezzi e forze impari. Quel passo tra gole rocciose denominato Termopili sembra assurgere così a metafora di principi, valori, ideali, azioni e stile di vita davvero elevati, improntati ad uno spirito di generosità, di disinteresse materiale e rendicontista, di giustizia e di compassione, di soccorso e di umana fratellanza. Colpiscono, in modo del tutto speciale, gli ultimi versi della poesia in quanto il poeta riconosce, su tutto, la sublime volontà della lotta e del sacrificio pur sapendo, chi li compie, che alla fine ci sarà sempre un Efialte, cioè un traditore (Efialte era colui che tradì i trecento spartani rivelando ai persiani il punto segreto dal quale avrebbero potuto attraversare il passo delle Termopili e prendere alle spalle i difensori), e alla fin fine gli invasori o gli oppressori sul momento vinceranno.
PS. Il 25 marzo 1821, al termine dei famosi moti di indipendenza con le relative lotte cruente e i terribili spargimenti di sangue, la Grecia proclamava la propria indipendenza dai turchi dopo quattrocento anni di dominio. Una data importante per i greci ma anche per tutti i popoli balcanici sotto il dominio dell’ impero turco, e per l’ intera Europa che ne seguì l’ evoluzione dei moti e spesso vi prese parte attiva come, ad esempio, fece il poeta romantico inglese Byron che morì combattendo a Missolungi. Auguriamo alla Grecia, il giorno della sua Festa Nazionale più importante, di mantenere sempre alti il ricordo, la fama e gli ideali delle Termopili.
Francesca Rita Rombolà
TERMOPILI
Onore a quanti nella loro vita
decisero difese di Termopili.
Mai dal loro dovere essi recedono;
in ogni azione equilibrati e giusti,
con dolore, peraltro, e compassione;
se ricchi, generosi; anche nel poco
generosi, se poveri; solerti
a soccorrere gli altri più che possono,
capaci solo della verità, senza neppure odiare i mentitori.
E di più grande onore sono degni
se prevedono ( molti lo prevedono)
che spunterà da ultimo un Efialte
e i Persiani, alla fine, passeranno.
Konstantinos Kavafis
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