Quando la passione amorosa è forte, il sangue si trasforma in fuoco vivo nelle vene e, in modo paradossale, scorre come un fiume freddo che sfocia in regioni crepuscolari dove perfino la morte si anima per far ritornare in vita le creature scomparse.
CASTIGO, romanzo d’amore e morte, lo si può ritenere, a ragione, quasi un piccolo capolavoro letterario, la cui intensità dei sentimenti che esprime è attuale in ogni epoca e in ogni momento di un’ epoca. Ne è autrice Matilde Serao scrittrice e giornalista, protagonista del rinnovamento della pubblicistica italiana tra Ottocento e Novecento e prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano, cioè Il Mattino di Napoli che uscì con il primo numero il 16 marzo del 1892. Al di là delle vicende amorose che CASTIGO narra dove vi si riscontra di tutto: dalla gelosia al tormento interiore, dall’ amore non corrisposto al cinismo e alla derisione, dal suicidio per amore all’ idealismo assoluto dell’ amore ispirato, vi domina lo stile del romanzo gotico, misterioso e accattivante, così caro alla tradizione anglosassone e a quella dei paesi del Nord Europa in genere, che Matilde Serao ha saputo ben accostare al mondo mediterraneo, solare di una Napoli aristocratica amata dagli stranieri che la ricercano quale loro ideale dimora. Si può ritornare dal cupo regno dell’Oltretomba per consumare la vendetta o per trovare la pace eterna che la vita non ha voluto concedere? L’ amore, la finzione letteraria, l’ evocazione magica del ricordo e del dolore lo hanno sempre fatto. Uno spettro si aggira per quasi tutto il romanzo, un fantasma di donna bellissima, nobile, colta, senza legami di sorta che spaventa e da i brividi ma allo stesso tempo affascina e attrae, portato da una nave misteriosa che ha nome “La Chimera”, lenta e veloce nel lasciare o nel raggiungere i porti del mondo. Il suo nome è Hermione, lo stesso della protagonista del racconto di Shakespeare RACCONTO DI UNA NOTTE D’ INVERNO, la quale muore per le colpe del marito lasciandone il proprio simulacro all’ adorazione di lui e dei figli. Il dolore e il pentimento del marito la fanno risorgere dalla tomba e ritornare tra i vivi come un essere dotato di vita ultraterrena. Stupenda è la scena del romanzo in cui lady Hermione Darlington, duchessa di Cleveland, la nobildonna inglese spettro o fantasma di una donna suicidatasi per amore, scende i gradini scavati nella roccia della scogliera partenopea e, a bordo di una piccola barca bianca, si avvia verso “La Chimera”, la sua nave, ormeggiata al largo, per salpare e non fare più ritorno; preludio di un finale forse tragico ma scontato: dominato dal mistero della morte e dalla dura legge del Destino. Romanzo che viene letto e apprezzato da decenni e da generazioni. Romanzo che andrebbe letto e apprezzato anche oggi da tutti, indistintamente.
Francesca Rita Rombolà
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