In certi momenti della vita; in alcune occasioni; in varie circostanze, siano brutte o belle, felici o tristi, al culmine della gioia o al culmine del dolore si sente il bisogno, urgente come la vita, impellente come l’aria che si respira di prendere in mano una penna e un foglio bianco e di scrivere un verso; poi un altro; poi un altro ancora finchè, quasi senza capire, ci si accorge di aver “tirato fuori” una poesia all’interno della quale vi abbiamo riversato i nostri sentimenti più intimi, le nostre passioni più immediate, le nostre delusioni più cocenti e le nostre speranze più vere. Allora il mondo assume un significato nuovo: sembra colorarsi di tinte piacevoli all’occhio e di essere attraversato da una luce che tutto trasforma e tutto rende più dolce e più umano. Qualcosa di simile ha fatto Enzo Taccone con il suo libro I SENTIMENTI DI ENZO. Affida al verso ciò che prova e che sente e che vive nello spazio e nel tempo e rimarca, ancora una volta, che la Poesia conserva i ricordi e da un senso ad ogni cosa, anche alle aride sabbie e alle ceneri spente da tempo. C’è nella poesia PRIMO AMORE tutta l’ansia nascosta e la timida gioia del padre che vede crescere, impercettibilmente sotto i propri occhi, la figlia amata. “Mi sembra ieri / quando mi correvi incontro / per farti alzare in alto / e farti girare come un aeroplano.(…)Avrei voluto starti vicino / mentre il tempo passava, / mentre ti vedo così cambiata.(…)Vorrei solo / che quel sorriso / che hai ora / rimanesse sempre con te / perchè ti conservo così / nel mio cuore / quando non ci sei.” L’erompere improvviso della primavera allieta e dona tutta la speranza per ricominciare una nuova esistenza. “E’ primavera! / La natura si ridesta / i prati sono in fiore”. Versi semplici e spontanei, quasi un’esclamazione di meraviglia nel constatare il cambiamento della natura. La poesia RICORDI è un paragonare continuo e incalzante di ogni realtà vissuta, di ogni attimo che viene e che va; di ogni sentire e riconoscere che nei ricordi, appunto, trova il punto fermo per edificare e conservare. Un libro sciolto e piacevole; di facile lettura e di conforto immediato; “contenitore” di sentimenti e di emozioni personali che si apre, però, a chiunque vive e percepisce il proprio destino.
Francesca Rita Rombolà
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