Nel ricordo di un assurdo rogo dei libri – HEINRICH HEINE

10 Maggio 2013

 

Nel meraviglioso mese di maggio,

quando si schiudono le gemme,

fu allora che nel mio cuore,

è sbocciato l’amore.

Nel meraviglioso mese di maggio,

quando gli uccelli cantano,

allora le ho confessato

le mie brame, i miei desideri.

Heinrich Heine

 

Il 10 maggio 1933, nella Babelplatz a Berlino, i nazisti davano alle fiamme i libri degli autori “indesiderati”. Il grande rogo dei libri, che si innalzò nel cielo della capitale tedesca, fu come il preludio di molti altri roghi, ben più terribili e sinistri, che finiranno per ridurre in cenere dapprima l’Europa e poi la stessa Germania. Fra gli autori più conosciuti, i cui libri furono bruciati, spiccano Thomas Mann e il poeta romantico Heinrich Heine. Le poesie d’amore di quest’ultimo vogliamo oggi, 10 maggio 2013, metaforicamente “salvare” da quel rogo immane e ingiusto riportando i versi di un PROLOGO stupendo, che canta l’amore nel mese più bello e più fiorito dell’anno, cioè il mese di maggio; perché il cuore non ha ideologie, non segue mode o eventi mondani, non può mai venire imprigionato nella, pur sempre stretta, dimensione spazio – temporale, né tantomeno annientato dal fuoco che brucia e distrugge… ricordando che fu proprio Heinrich Heine a dire, con molti anni di anticipo, la frase sibillina: << Chi brucia i libri prima o poi brucerà anche gli uomini. >>

Francesca  Rita  Rombolà

L’Autrice aderisce all’iniziativa promossa da Radio3 Rai , per il 10 maggio 2013, che ricorda gli ottanta anni dal tragico rogo dei libri nella Germania nazista.

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