Che il Natale imminente sia tranquillo e silenzioso, lieve e impalpabile, dolce e misterioso; quasi una nuvola bianca che passa nel cielo vespertino del tramonto.
Che l’anno veniente, prossimo nella breve attesa, sia gioioso e pieno e qualche volta doloroso e profondo, breve o lungo, felice o indifferente, sicuro o incerto, imprevedibile o scontato, illuminante o velato da ombre imperscrutabili; quasi una nuvola tinta di rosa e d’oro nel cielo adamantino dell’aurora.
L’ isola immaginaria
Che cos’è un anno
o anche un secolo
quando il tempo
è divenuto un soffio di vento
sopra le vaste distese oceaniche?
Quasi silenziose
si aprono lentamente
le porte dell’ Eternità,
l’ ignoto incombe
il mistero sovrasta le cose
invisibili e lontane
notti e giorni si dilungano o spariscono.
Ci sarà ancora sulla terra
un’ isola deserta
circondata da barriere coralline
acque azzurrissime e suoni di conchiglie bianche
trasportate dalle maree?
Il carico degli anni
che piega la schiena del poeta
sfiora le palme alte
dell’ isola immaginaria
custodita nella sua anima errabonda.
E possono volgere i millenni
e le epoche e gli eoni
la fine di un anno
e l’ inizio del successivo
avranno sempre il retrogusto
della temporalità calata nell’ istante.
Francesca Rita Rombolà
Nessun commento