L’ uomo scrive da molti millenni ormai. La scrittura è nata, se non proprio con l’uomo forse subito dopo, quando egli muoveva i primi timidi e incerti passi verso la civiltà. La scrittura è propria dell’ uomo ed è stata inventata da lui. Il perchè forse non è difficile intuirlo. L’ uomo della scrittura si è servito e si serve e, allo stesso tempo, è servito dalla scrittura. Magici segni o semplici linee, geroglifici misteriosi o sottili caratteri cuneiformi; simboli comunque di scrittura che esprimono i sentimenti, i sogni, le ambizioni, i desideri, le conquiste dell’uomo sulla terra. Molte scritture ha inventato l’uomo, molte volte nei corsi e ricorsi della storia egli ha modificato codeste scritture adattandole via via alle proprie esigenze linguistiche, culturali, sociali e letterarie.
Senza l’invenzione della scrittura in generale avremmo mai conosciuto il sorgere e il tramontare di intere civiltà? Saremmo mai venuti a conoscenza diretta di capolavori letterari, filosofici, religiosi quali l’ Eneide, I Dialoghi di Platone, la Bibbia? No, di sicuro no.
Scrittura è, dunque, sinonimo di creatività, di pensiero elevato, di profondità psichica coinvolgente tutto l’ essere, di espressione meravigliosa dell’anima e dello spirito; in una parola di civiltà.
Potremmo mai immaginare una compagine, un mondo civile senza scrittura? Credo sia impossibile.
Allora la scrittura è davvero importante, insieme alla mente che la crea e alla mano che la produce.
Il 23 gennaio è il National Handwriting Day, ossia la Giornata Nazionale della scrittura a mano. E’ questo forse un modo per sensibilizzare la società e risvegliare l’ attenzione sulla “Campaign for cursive” in atto negli Stati Uniti d’ America a cura dell’ American Handwriting Analysis Foundation sull’ uso della scrittura in corsivo la cui esistenza stessa è sempre più minacciata dall’uso dei supporti digitali!
Perchè il 23 gennaio? Perchè il 23 gennaio è il giorno della nascita di un personaggio molto importante per la nascita stessa degli Stati Uniti d’ America. Uomo di affari e politico, fra i Padri fondatori degli Stati Uniti d’ America, John Hancok nacque il 23 gennaio 1737 e fu lui, insieme ad altri, ad apporre la sua firma in calce sulla Dichiarazione di Indipendenza del 4 luglio 1776. La sua firma si distingue dalle altre per l’ ampiezza, la solennità, la grafia elegante al punto che gli americani l’ hanno eletta a “firma” per eccellenza, e tale è divenuto nel tempo il significato del nome di colui che la pose.
Scrivere a mano è veramente un gesto semplice e spontaneo che libera la creatività e che più di ogni altra cosa è in grado di esprimere tale creatività in ogni persona umana.
La “Campagna per il diritto di scrivere a mano” è stata promossa dall’ Istituto Grafologico Internazionale di Urbino diretto da padre Fermino Giacometti per promuovere l’ importanza della scrittura a mano quale abilità umana che deve essere salvaguardata in particolare nei confronti delle generazioni future.
La Campagna si ispira all’ art. 29 della Convenzione ONU sui diritti dell’ Infanzia e dell’ Adolescenza ad un apprendimento – educazione di qualità, e l’obiettivo ultimo della Campagna è che la scrittura a mano venga riconosciuta dall’ Unesco patrimonio dell’ umanità!
Salvaguardare e promuovere il diritto delle generazioni future all’ apprendimento e all’ esercizio della scrittura normale corsiva considerata un elemento indispensabile per un percorso educativo e di apprendimento equilibrato e completo; questo, in sintesi, l’ obiettivo della Campagna. Innumerevoli, in fondo, sono i vantaggi della scrittura a mano: dal potenziamento della capacità di apprendimento all’ espressione della propria creatività all’ attivazione della motricità e della coordinazione occhio – mano.
Questo il messaggio centrale della “Campagna per il diritto di scrivere a mano”:
“Scrivere è un comportamento, una comunicazione e una testimonianza in tutte le fasi della vita. E’ una gestualità che attiva la formazione della persona – personalità nei bambini, diventa espressione completa e totale di sè da adulti, aiuta il benessere di mente, cervello ed emotività anche da anziani.
La scrittura a mano ha un valore antropologico universale, è la manifestazione oggettiva dell ‘ unicità di ciascun individuo, è compagna di vita dallo scarabocchio infantile fino alla scrittura del testamento da anziani o da vecchi. L’ atto della scrittura unisce in una “melodia cinetica” l’ essere uomo nella sua totalità perchè chiama in causa la mente, il cuore, la mano.
Nessuno ha il diritto di privare le generazioni future di tale ricchezza. Abbiamo il dovere e la responsabilità di salvaguardarne l’ esistenza mediante un’ importante e vasta operazione culturale e sociale”.
Francesca Rita Rombolà
P. S. – Dedico quanto ho scritto sopra, intorno alla scrittura, a tutti i membri defunti della mia famiglia che hanno “insegnato a scrivere” con amore infinito e indefessa passione a generazioni e generazioni di bambini e di ragazzi nel corso del loro apprendimento scolastico. Sono convinta che, se ancora in vita, da grandi educatori quali erano, avrebbero apprezzato gli sforzi per trasmettere il valore della scrittura in genere a tutte le genrazioni che verranno.
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