La Poesia è il rapimento di un attimo irripetibile

5 Luglio 2019

Giuditta Di Cristinzi ha conseguito la laurea in giurisprudenza presso l’Università degli Studi “La Sapienza” di Roma. Ha frequentato la scuola notarile del Presidente Guido Capossi a Napoli. Dopo i prescritti bienni di pratica notarile e forense è diventata avvocato superando il concorso nel 1995 – 1996. Ha tenuto lezioni di Tecnica Tributaria per il Consorzio Universitario di Isernia. Dal 2002 è Giudice Onorario presso il Tribunale di Cassino(FR), attualmente(dal2012)come giudice del lavoro e della previdenza. Nel corso del 2008 ha tenuto lezioni di Diritto del Lavoro nell’ambito del Corso Regionale per Consigliere di Parità. E’ mediatore civile. E’ stata candidata alla Camera dei Deputati alle elezioni politiche del febbraio 2013 per la circoscrizione Molise. Scrive da sempre per hobby. Vorrebbe farlo per mestiere. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie fra le quali “Solo una donna” e diversi libri di narrativa fra i quali “Il caso di Roccaventosa”, con menzione di merito, sezione opera di narrativa inedita, Primo Premio Salvatore Quasimodo 2015. Per qualche anno ha scritto su un blog di sua creazione “Tira e… molla”, con lo pseudonimo di Titti Greco. In occasione della candidatura politica ha aperto un nuovo blog che si chiama semplicemente “GIUDITTA DI CRISTINZI – Solo una donna”. E’ curatrice dell’opera giuridica “Concorsi Teoria e Quiz” per il Concorso per Navigator presso l’ANPAL NDL CONCORSI, marzo 2019.

Francesca Rita Rombolà ha conversato un pò con lei

D – Per Giuditta Di Cristinzi scrivere è una passione innata o con un inizio ben preciso nel tempo?

R – Credo sia una passione innata. Da quando ho imparato a scrivere alle elementari l’ho sempre fatto con trasporto e naturalezza.

D – Vuoi parlare un pò dei tuoi libri? La tua produzione letteraria è piuttosto ampia e vasta, vero?

R – Ho scritto diverse cose e pubblicato sette testi tra cui alcune sillogi poetiche, una raccolta di filastrocche per bambini, una raccolta di racconti e un romanzo giallo.

D – Per un giudice, per un avvocato insomma per una persona per la quale la giurisprudenza riveste un ruolo professionale cosa significa scrivere un romanzo o una poesia?

R – Scrivere un romanzo o una poesia è la mia passione. La legge è il mio lavoro.

D – Cosa ne pensi del giallo, del thriller, del noir? Secondo te è facile immaginarlo e poi costruirlo pezzo dopo pezzo o passo dopo passo?

R – I gialli mi piacciono molto. Da ragazza ho letto tutti i gialli di Agatha Christie perciò sono legata al giallo classico. Questo è il genere al quale mi sono ispirata io. Nel giallo c’è un assassino e un investigatore, quest’ultimo un eroe positivo che fa le indagini e riesce a scoprire la verità grazie a un lavoro di intelligenza e intuizione. Non devono esserci trucchi, gemelli, conigli che escono dal cappello, espedienti e magie. Il lettore deve scoprire tutto e deve essere messo in condizione di scoprire l’assassino esattamente come l’investigatore. Diverso è il thriller, in cui il protagonista è il criminale il quale spesso ha un problema mentale, diversa è la prospettiva dunque. Ovviamente scrivere un giallo è complesso. C’è un grosso lavoro di ideazione e costruzione dietro.

D – Quali sono i cambiamenti epocali di questi ultimi venti anni nella cultura, nella musica, nell’arte, nella società tutta?

R – Il cambiamento principale è quello tecnologico portato da internet e dai social.

D – Come percepisci la Poesia? Scrivere versi comporta sofferenza o gioia?

R – La Poesia, per me, è un qualcosa di spontaneo, è ispirazione pura, è il rapimento di un attimo irripetibile. La Poesia è gioia e dolore, ed è anche osservazione della natura, della vita, dei sentimenti. Ma credo sia, più spesso, espressione del male di vivere. I grandi poeti insegnano.

D – Il tuo prossimo libro?

R – Sto scrivendo un romanzo… E in mezzo l’equatore.

Francesca Rita Rombolà

Giuditta Di Cristinzi

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