Ho fra le mani il volume “I colori che non hai saputo vedere”, silloge poetica di Carmelita Caruso.
E’ un libro bello, colorato, fatto di mille armonie d’estate; una copertina in cui prevale il rosso dei papaveri fioriti e il rosso di labbra sensuali: un accostamento fra donna, natura ed estate molto riuscito.
Il libro è edito dalla casa editrice Mario Vallone Editore (marzo 2021) ed è un profluvio di immagini visive e metafore in cui si intrecciano pezzi di anima e filamenti di sentimenti con note di colore che si espandono fluidamente in una abbondante varietà di policromie. Infatti, ad ogni poesia è come “abbinato” un dipinto che sembra completarla e rimandare ad una profonda quanto intensa introspezione.
La poesia “Il colore che non hai saputo vedere”: “Ho dato tanto colore/tanto quanto l’arcobaleno,/ma tu/non l’hai saputo vedere”. Lineare e scorrevole nella sua brevità, diretta nel messaggio che invia, fugace nel rimpianto, ferma nell’amarezza; e il dipinto di un volto di donna inserito in un rombo, simbolo di femminilità ancestrale, il cui unico occhio azzurro guarda lontano perdendosi forse nell’azzurro più vasto del cielo o del mare.
O anche la poesia “Colori”. “I due colori del cuore/e dell’anima” che in due versi soltanto esprime la complessità del mondo interiore e la sua importanza, accompagnata da un dipinto in cui un cuore asimmetrico e tracciato appena nei suoi tratti interrotti si compone di due metà: l’una di colore bianco, l’altra di colore rosso, su uno sfondo nero marcato da qualche pennellata di fucsia e di tenue arancio. Una semantica di certo molto valida per ribadire l’importanza per l’uomo dell’archetipica dualità di anima e cuore, di bianco e rosso mediati dal nero.
Oppure la poesia “Il viaggio”: “E se farai/un viaggio/non portarti/una valigia/piena di vestiti,/ma cerca di tornare/con gli occhi/pieni di emozioni”. Pregna di significato e saggia consigliera, non può che colpire per la determinazione di ogni parola; ha nella pagina a fronte un dipinto quasi surrealista: una grande macchia in cui prevale l’azzurro cupo di tra le macchie bianche, immagine speculare del pianeta terra visto dallo spazio, con al centro una lampadina inscritta nel cerchio all’interno della quale vi è contenuto un paesaggio alquanto esotico, forse africano. Versi e dipinto sembrano dire: “Scopri ogni angolo di questo meraviglioso pianeta, accendi la tua fantasia e immagina paesi lontani che potrai anche non visitare mai, ma che in qualche maniera ti fanno percepire la diversità e la multiculturalità della terra”.
“I colori che non hai saputo vedere” di Carmelita Caruso è liricità libera e calda poesia. E’ sogno infranto e potere di immaginare che non si ferma davanti agli ostacoli. Ella ha saputo rispondere ai bisogni più veri e più importanti dell’essere umano con la Poesia e con la pittura (è autrice di tutti i dipinti all’interno della silloge poetica), donando a se stessa e a chi voglia scoprirla come artista il piacere recondito della bellezza che soltanto l’Arte può stimolare.
Francesca Rita Rombolà
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