“Il cinema comprende già tantissime forme d’arte”. Angelo Maria Sferrazza

25 Giugno 2021

Attore di cinema e di televisione, Angelo Sferrazza, in arte Angelo Maria Sferrazza, è nato a Canicattì, in provincia di Agrigento, il 22 giugno 1988. Si qualifica al corso per attori di prosa presso lo “Stabile Nisseno” a Caltanissetta e impara il metodo “Stnislavskij – Strasberg. Partecipa ad alcuni stage tra cui lo stage intensivo sulla recitazione “La formula” diretto dall’attore italo – inglese Vincent Riotta. Tra i suoi film : “La scomparsa di Patò”, girato nel 2010 con la regia di Rocco Mortelliti; “Pagate fratelli”, girato nel 2012 con la regia di Salvatore Bonaffini; “Presto farà giorno”, girato nel 2014 con la regia di Giuseppe Ferlito. Nel 2015 arriva il suo primo film da protagonista dal titolo “Un santo senza parole” con la regia di Tony Gangitano. Nel 2017 Angelo Maria Sferrazza è protagonista di puntata nella miniserie di Rai Fiction dal titolo “Fuori dal nido” con la regia di Giacomo Frignani. L’esordio televisivo di Angelo Maria Sferrazza avviene comunque con la miniserie tv “Il commissario Rex” su Rai Due, girata nel 2014 con la regia dei Manetti Bros.

Francesca Rita Rombolà conversa con l’attore Angelo Maria Sferrazza

D – Angelo Maria Sferrazza attore piuttosto conosciuto in ambito televisivo e cinematografico, ti chiedo, per iniziare questa conversazione, se vuoi spiegare in breve il metodo Stanislavskij – Strasberg.

R – Lo Stanislvskij – Strasberg è un metodo di recitazione che permette di studiare il personaggio nei minimi dettagli, a tal punto da annullare la recitazione ed essere il personaggio stesso.

D – Il ruolo, di protagonista e non, in cui ti sei maggiormente calato e che hai “sentito” intimamente di più in tutti i film in cui hai lavorato fino ad oggi.

R – Sicuramente il ruolo di San Felice da Nicosia in “Un santo senza parole” ma, più di recente, ho sentito maggiore coinvolgimento durante le riprese del film “Lupo bianco” sulla vita di Carlo Olmo in cui interpreto l’allievo più vicino alla scuola di Kung – Fu nella disciplina Tai Chi. Il personaggio si chiama “Battito d’Ali”.

D – Un attore si sente completo, secondo te, quando ha raggiunto il successo economico e di pubblico o quando ha interpretato un ruolo a cui aspirava da tempo?

R – Entrambi. Ma, in particolare, più il successo nei confronti del pubblico che il denaro.

D – Quale aspetto dell’arte, oltre al cinema e al teatro, prediligi, apprezzi, segui?

R – Il cinema comprende già tantissime forme d’arte come la fotografia, la musica, il ballo, che apprezzo molto.

D – Un tuo pensiero piccolo piccolo sulla poesia.

R – Ho avuto modo di approcciarmi ai testi poetici di Dante Alighieri in occasione dei settecento anni della sua morte. Ho interpretato alcuni versi tratti dalla Divina Commedia, dal Paradiso, nella casa del giudice Rosario Livatino.

Francesca Rita Rombolà

Angelo Maria Sferrazza

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