“Lo scrittore oggi ha perso il suo ruolo – guida nella società”. Conversazione con lo scrittore Alessandro Bertante

25 Luglio 2022

Alessandro Bertante è nato ad Alessandria nel 1969, ma vive a Milano. E’ scrittore e saggista, ed è course leader del Triennio di Cinema e Animazione alla Nuova Accademia di Belle Arti. Il suo primo romanzo “Malavida” è del 1999. In seguito pubblicherà i saggi “Re nudo” e “Contro il ’68”. Nel 2008 pubblica “Al diavul” che vince il Premio Letterario Chianti. Nel 2011, con il romanzo “Nina dei lupi”, vince il Premio Rieti e nel 2013 vince il Premio Margherita Hack con “Estate crudele”. Con “Gli ultimi ragazzi del secolo” è finalista al Premio Campiello 2016, e con “Mordi e fuggi. Il romanzo delle BR” è finalista al Premio Strega 2022. Molte e varie le sue opere di narrativa, oltre alle diverse antologie di racconti di cui Allessandro Bertante è stato curatore.

Francesca Rita Rombolà conversa con Alessandro Bertante per poesiaeletteratura.it

D – Scrivere un buon libro o un bel libro? E chi gratifica, o soddisfa, di più il lettore o l’autore?

R – Un buon libro e un bel libro insieme. L’autore prova di certo sempre soddisfazione nello scrivere un libro, ma alla fin fine credo che un buon libro e un bel libro gratifichi e soddisfi maggiormente il lettore. Sì, dopotutto spetta al lettore l’ultima parola.

D – La scrittura è al centro della vita di Alessandro Bertante, o vi sono altre priorità e urgenze?

R – La scrittura è stata al centro della mia vita per molti anni. Ho scritto molti libri. Adesso fra le mie priorità e le mie urgenze vi è anche l’insegnamento: sono professore universitario, e ciò mi impegna e mi gratifica molto … senza tuttavia, in fondo, tralasciare la scrittura.

D – Chi è lo scrittore oggi, anno 2022, in Italia?

R – Lo scrittore oggi ha perso il suo ruolo – guida nella società. E’ smarrito e forse perfino alla ricerca di una identità. La società corre troppo, i social soprattutto hanno assunto un ruolo preponderante sminuendo di molto la sua figura, e non solo in Italia. Se un tempo, e nemmeno molto remoto, lo scrittore in Italia veniva considerato quasi una specie di “illuminato” oggi sembra sia come intrappolato, o chiuso, dentro una cortina di banalità e di massificazione.

D – Come vedi i tuoi romanzi? Li percepisci e li senti, li vivi profondamente?

R – Ho scritto vari romanzi, l’ultimo in ordine di tempo, “Mordi e fuggi. Il romanzo delle BR”, è stato finalista al Premio Strega 2022. Sì, i miei romanzi li percepisco, li sento e soprattutto li vivo profondamente e intensamente … sono mie creature che vengono fuori dalla mia anima, dalla mia mente e dalla mia penna.

D – La Poesia ha un posto di rilievo, o comunque un buon posto, nella società odierna?

R – No, credo di no. La Poesia in questi ultimi decenni ha perso il suo posto di rilievo nella società. Non vi è poesia nel convulso turbinio della società odierna dominata dalla tecnologia, per altro verso scrivere veramente poesia è complesso e faticoso. Tuttavia la società odierna non può fare a meno della poesia e di tutto quel che di sublime essa porta e manifesta. La società sarà sempre migliore quando accorderà alla poesia un posto d’onore.

Francesca Rita Rombolà

Alessandro Bertante

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