Chiara Zagonel è nata nel 1967 in Trentino. Nel 1990 si è laureata in matematica e successivamente, nel 1996, in Fisica. Ha insegnato nelle scuole superiori per quasi vent’anni (soprattutto negli indirizzi sperimentali del liceo scientifico). Al suo percorso come insegnante se ne sono affiancati altri: Operatrice polisportiva nel Centro Sportivo Italiano, accompagnatrice dei bambini sulla neve per il Club Alpino Italiano, animatrice di gruppi di adolescenti presso varie associazioni. Ha seguito e completato un percorso formativo in autdoor education con l’associazione Nature Rock e un altro per l’apprendimento sociale, emotivo ed etico (SEE – Learning). Da venti anni circa ha iniziato un percorso di crescita personale che l’ha portata a fare esperienze di natura diversa (qi gong, lavoro emotivo corporeo, respirazione olotropica, costellazioni familiari, canto armonico, metodo Amaranta, rebirthing). Chiara Zagonel si occupa di divulgazione scientifica, e dal 2015 racconta e spiega la fisica quantistica. In questo ambito ha tradotto il libro “Quantum Mind. La mente quantica al confine tra fisica quantistica e psicologia” di Arnold Mindell (2017). Ha scritto “Storia dei quanti” (2019) e “Cambia la tua vita con la fisica quantistica” (2023).
Francesca Rita Rombolà e Chiara Zagonel conversano insieme.
D – Professoressa Zagonel, vuole raccontare in sintesi, ai lettori di poesiaeletteratura.it, da dove nasce e perché il suo interessamento particolare per la fisica quantistica?
R – Nel 2013, mentre mi stavo occupando della traduzione del libro “Quantum Mind. La mente quantica al confine tra fisica e psicologia”, dei miei amici hanno cominciato a dirmi. << Ma come? Tu traduci queste cose e a noi non racconti niente? >>. Ho chiesto loro cosa volevano che gli raccontassi e, senza esitazione, mi hanno detto che volevano sapere qualcosa sulla fisica quantistica. Io l’avevo studiata all’università e anche, in parte, insegnata ad alcune classi sperimentali del liceo scientifico, ma era un pò che non la riprendevo in mano. Così ho tirato fuori i miei appunti: vecchi libri e altri mai letti che erano lì in attesa da tempo, e mi sono messa a studiare. Ne è venuta fuori una serie di lezioni durante le quali raccontavo come la fisica quantistica era nata, le vicende dei suoi protagonisti e i principali esperimenti. Chi mi ascoltava erano persone che non avevano una formazione scientifica, e quindi il mio obiettivo era quello di semplificare e chiarire affinché tutti capissero. E in questo mi ha aiutato la mia esperienza nella scuola. Successivamente, un’altra amica mi ha suggerito di proporre questo percorso a puntate in un circolino Arci a cui sono venute persone che mi hanno chiesto di farlo presso la loro associazione, un’altra amica mi ha organizzato poi una conferenza presso una biblioteca … insomma un pò alla volta ho cominciato a raccontare la fisica quantistica a sempre più persone. Sentivo che era importante dare degli strumenti per comprendere i principi quantici di cui si sente parlare sempre di più anche in campo olistico e a volte purtroppo a sproposito. La cosa, però, che devo sottolineare è che la fisica quantistica risuonava moltissimo con un percorso di crescita personale che avevo intrapreso, e questo mi dava la curiosità di approfondirla ulteriormente e anche di trasmettere agli altri quello che scoprivo.
D – Ha pubblicato due libri di recente, quale il loro contenuto e il loro messaggio?
R – Il primo libro che ho pubblicato è “Storia dei quanti”, uscito nel 2019. In pratica, sono i miei appunti di quel percorso iniziale che ho ideato per i miei amici. Racconto la fisica quantistica proprio come una storia e spiego in maniera semplice i suoi principi. Mi sono divertita anche a cercare molti aneddoti sulla vita dei grandi scienziati che hanno partecipato a questa grande rivoluzione scientifica. E’ uno strumento utile per chi non sa niente e vuole comprenderla, ma in maniera piacevole. Il secondo libro, invece, “Cambia la tua vita con la fisica quantistica”, risponde alla domanda che in molti mi facevano: come può una teoria scientifica, nata per spiegare il mondo microscopico, avere delle implicazioni nella nostra vita quotidiana? Nel testo, oltre a riprendere i punti fondamentali della teoria, propongo una serie di riflessioni che hanno lo scopo di aiutare ad adottare un punto di vista quantistico, per fare un vero e proprio cambio di percezione sulla realtà e su noi stessi. Un esempio è quello del dualismo onda – particella che ci fa vedere come due aspetti, in apparenza contraddittori, risultano invece complementari ed entrambi necessari per arrivare ad una visione unitaria completa. Spesso, invece, noi ci muoviamo con una logica dualistica che non ammette un confronto inclusivo ma punta ad imporre un punto di vista a discapito dell’altro. Essere quantistici, in questo caso, significa proprio diventare inclusivi.
D – Secondo lei, i primi rudimenti di fisica quantistica possono essere insegnati ai ragazzi delle scuole medie? Potrebbero recepire la grandezza e la complessità di questa materia?
R – Penso che i ragazzi siano più pronti di quello che crediamo. La domanda da farsi invece è: lo sono gli insegnanti? In più di un’occasione mi è capitato, durante i workshop che tengo sulla fisica quantistica, che partecipino anche dei ragazzi, e sono i più attenti e i più curiosi del gruppo.
D – Perché l’infinitamente piccolo è così imprevedibile e così, direi, misterioso?
R – E’ nell’ infinitamente piccolo che si vedono bene gli effetti quantistici, perché tali effetti dipendono dalla costante di Planck, che è piccolissima. E quello che succede è davvero contro intuitivo: l’osservatore determina il risultato di quello che misura, le particelle si trovano in più punti contemporaneamente e si mantengono collegate anche se le portiamo a grande distanza l’una dall’altra … tutto questo è vero anche a livello macroscopico, ma fatichiamo a rendercene conto. Siamo troppo abituati a usare il nostro cervello secondo la fisica classica, e forse è arrivato il momento di provare a cambiare il nostro modo di pensare.
D – La Poesia e i poeti crede che sappiano cantare le meraviglie, il fascino, l’enigma che permeano il Cosmo?
R – Ne sono convinta. E aggiungo che i matematici e i fisici, usando un linguaggio diverso, fanno la stessa cosa. Sarebbe davvero interessante mettere insieme le due visioni, i due linguaggi.
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