La donna e lo scricciolo

25 Novembre 2023

– Ehi, scricciolo, perché ti sei posato su questa finestra chiusa da sbarre di acciaio?

Non lo so. Forse perché ho visto che dietro queste sbarre c’ è una donna.

– Sì, è vero. Ma sono prigioniera. Non vedo più il sole, la pioggia, la neve, gli alberi e i fiori. Non sento più il soffio dell’aria mutare sulla pelle al volgere delle stagioni. Non so più cosa sia l’azzurro del cielo e del mare.

Ma sei una donna. Sei una donna che ama, che lotta ogni giorno per la propria dignità. Sei una donna che mai perde la speranza, anche in un soffio di vento benevolo e amico.

– Non posso darti nulla, scricciolo, nemmeno una briciola di pane o un avanzo di cibo qualsiasi.

Lo scricciolo fece qualche passettino e si avvicinò di più alle sbarre di acciaio. Era molto piccolo e fragile, e si capiva subito che aveva patito la fame e i rigori improvvisi di un clima repentinamente mutabile.

Non voglio nulla da mangiare, anche se ho, sì, molta fame. Ho solo bisogno di una carezza, e le mie ali intirizzite e deboli riuscirebbero a prendere il volo.

– Una carezza!? …

Sì, perché ti stupisci?

– Perché non ho mai ricevuto né mai ho fatto una carezza.

Ma sei una donna, e saprai farla come se per te fosse un qualche cosa di innato.

– Lo pensi davvero?

Sì. Altrimenti non mi sarei avvicinato a questa finestra e non mi sarei posato dietro queste sbarre.

La donna lo guardò un pò perplessa, ancora, ma alla fine allungò il braccio (un braccio bianco e sottile dal polso delicato eppure fermo) e tese la mano finché non riuscì a raggiungere lo scricciolo.

Ti prego, passa lievemente e lentamente le tue dita fra le mie piume; e non sentirò più freddo.

– Sì, povero scricciolo, le tue piume sono sciupate, le tue ali tarpate. Il mio calore ti vivificherà.

Fra poco arriverà l’inverno … ma dopo giungerà la primavera. E allora la Natura si risveglierà e si rinnoverà; sarà tutto un vibrare di colori, di profumi, di suoni piacevoli.

– Vai, scricciolo, ora puoi volare. Vola ovunque vorrai, perché hai in te la libertà.

Sì. E tu: chiudi gli occhi e immagina l’Azzurro. Il colore azzurro. Il vero colore azzurro … porterò la tua anima sulle mie ali, e sarai libera anche tu.

La donna chiuse gli occhi … E lo scricciolo spiccò il volo dalle sue dita, che lo trattenevano appena. Il mondo si fece azzurro, all’improvviso. Di un azzurro mai visto prima … E si aprirono le porte, misteriose e nuove, del regno della libertà.

Francesca Rita Rombolà

P. S. – Per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

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