NEI SUOI OCCHI
Nei suoi occhi
gravidi di misteriosa innocenza
ora più che mai
balugina il riflesso maestoso e improvviso
dell’Universo infinito.
E’ giunto il tempo,
il tempo: l’eterno istante
e non un riparo
sotto il cielo che prepara
da eoni primordiali
proprio il compiersi di questo evento,
solo laggiù
dei resti cadenti di capanne
forse di grotte
usate da pastori e contadini
come ricovero per le bestie
nelle vaste notti invernali.
… E lassù quel chiarore ancora soffuso
come di luce che annuncia
il suo mostrarsi speculare più elevato.
Ancora, nei suoi occhi
segno che addita:
il segno primo e ultimo
di stella che dal mare sorge
per illuminare ogni devastante abisso,
umido e caldo è l’antro della grotta
dimora di chi fu viandante
e viandante sarà, impavido nei sogni e nell’esistere
di chi nulla ebbe e nulla avrà
se non l’umiltà dello sguardo mite, per sempre.
… E già il primo vagito si ode
accolto e immensamente amato
da iridi oltre l’azzurro umano
che sapranno anche straziarsi
in quell’ora della morte
ancora più suprema, quando giungerà.
Ma adesso: l’epifania
del gioire, dell’esultare
del prorompere in sospiri
dolci come il miele
in inni di gloria e di letizia
vibranti e intensi
come le lire dei poeti;
è appena nato: uomo, nudo, indifeso
la Storia, la temporalità dei regni e delle civiltà
dei potenti e degli inermi insieme
si è appena spaccata in silenzio
e inesorabilmente per il mondo.
Francesca Rita Rombolà
P. S. – Un Lieto Natale e un Felice Nuovo Anno per tutti.
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