9 ottobre 1989 – 9 ottobre 2024. Sono ancora qui. A lottare e a scrivere

9 Ottobre 2024

9 ottobre 1989 – 9 ottobre 2024, non è un anniversario, non sono i trentacinque anni esatti di un evento o di un avvenimento eclatanti, ma di sicuro questa data di tanti anni fa, in un certo senso, ha cambiato la mia vita perché da quel giorno in poi sono forse diventata scrittrice in “maniera ufficiale”. Da quel momento in poi ho scritto e ho scritto. Non ho smesso più di scrivere. Di scrivere romanzi, racconti, articoli, recensioni, di comporre versi di poesie lunghe e brevi, poemetti e sillogi di vario genere… non ho ancora smesso di scrivere; nel dolore e nella gioia, nella sofferenza e nella letizia, navigando in acque profonde e perigliose; sono stata pioniera della poesia, in particolare, e della scrittura, in generale, in un ambiente, e in contesti, sociali e culturali non molto progrediti, e al passo con i tempi, al riguardo; ho vissuto lutti e perdite tremende, subendo umiliazioni e pregiudizi, incomprensioni e blocchi psicologici, momenti di sconforto e di illuminazione, sempre lottando e lottando, affrontando, e spesso superando, difficoltà anche terribili, solitaria e in solitudine, sola e quasi misteriosamente guidata da uno strano e vago “istinto soprannaturale” che sembra come guidarmi e determinare, in un certo qual modo, il mio particolare destino.

Non vorrei ricordare quel 9 ottobre di trentacinque anni fa, perché forse non c’è nulla da ricordare (la Poesia è un dono, la sua percezione e il suo ascolto non si comprano e non si vendono), ma lo ricordo perché lo devo a mia sorella, che ormai non c’è più da anni, alla sua gioia e al suo entusiasmo di quel giorno lontano, alla sua felicità di pochi istanti soltanto che hanno ripagato una vita dedita alla lettura e alla comprensione della letteratura, e a ciò che di buono da essa può scaturire per il miglioramento spirituale e umano della vita.

Ho scritto e pubblicato libri di prosa e di poesie con editori di ogni parte d’Italia, ho partecipato, come relatrice, a decine di presentazioni di libri di autori uomini e donne, ho fatto l’editing ad altrettante decine di libri di autori uomini e donne; ho aiutato a concludere brillantemente studi liceali e universitari diversi ragazzi e ragazze e diversi giovani (sia maschi che femmine), continuando a vivere nel silenzio e nella semplicità quotidiana di ogni persona anonima di questo mondo.

Sono ancora qui, nonostante tutto e malgrado tutto, e continuo a scrivere e a lottare. A lottare e a scrivere. Sono ancora qui.

Il giorno che aspettavamo sorge

Nei tralicci del cuore rovistato

si conficca il punteruolo di arsenico.

Si muove la talpa repentina

nel sottobosco di rinfuse.

Uscite!

Il carico che i muli non portano.

Nel traforo degli esagoni

il corallo sottratto alla carovana.

Ho come compagno il roditore occulto

che consuma il cibo.

Uscite!

Il giorno che aspettavamo sorge.

Poesia tratta dalla silloge poetica TIRINTO, prima pubblicazione di Francesca Rita Rombolà – L’Autore Libri Firenze, febbraio 1990, pag. 48.

Francesca Rita Rombolà

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