“Credo che il Mistero sia una porta verso la conoscenza di noi stessi”. Conversazione con Lucia Giovannini, trainer di Programmazione Neuro – Linguistica e Neuro – Semantica e master trainer di diverse discipline

31 Marzo 2025

Lucia Giovannini è stata attratta fin da piccola dalle potenzialità inesplorate e dalle capacità insite in ogni essere umano, e ha dedicato buona parte della sua vita alla ricerca in questo campo. Da circa trent’anni tiene corsi e conferenze, per privati e aziende, in tutta Europa e in Asia, e nel 2008 ha fondato il metodo “Tutta un’altra vita”. Lucia Giovannini ha un Doctorate in Psychology e Counselling, un Bachelor in Psychoanthropology ed è membro dell’American Psychological Assotiation. E’ master trainer di Firewolking, trainer di Programmazione Neuro – Linguistica e Neuro – Semantica (ISNS USA), coach certificate (ACMC USA), master trainer di Breathwork, unica facilitatrice italiana di Labirinti ed è responsabile per l’Europa del Movimento del Labirinto e dei Facilitatori Veriditas. E’ l’insegnante degli insegnanti del metodo HYL Louise L. Hay per l’Italia, la Svizzera e la Thailandia. E’ la fondatrice di Blessyou International e la co – direttrice della scuola di PNL e Coaching L’UCE Libera Università di Crescita Evolutiva e dell’Istituto di Neuro – Semantica. E’ autrice di best sellers quali: “Tutta un’altra vita” (PickWick Libri, 2019); “Mi merito il meglio” (PickWick Libri, 2019); “Libera la tua vita” (PickWick Libri, 2020); “Il potere delle domande” (Roi Edizioni, 2021); “La Quinta Foglia” (Trigono Edizioni, 2025) scritto a quattro mani con Sandro Calvani.

Francesca Rita Rombolà conversa con Lucia Giovannini.

D – Dottoressa Giovannini, cosa l’ha spinta a scrivere, a quattro mani con il dottor Calvani, un romanzo come “La Quinta Foglia”, e perché?

R – “La Quinta Foglia” è nato dall’incontro tra due percorsi complementari: il mio lavoro nella crescita personale e nella trasformazione interiore e l’esperienza del dottor Sandro Calvani nel campo delle relazioni internazionali e delle emergenze umanitarie. Volevamo raccontare una storia che fosse allo stesso tempo emozionante ed ispiratrice, capace di toccare temi profondi come la ricerca del senso della vita, il coraggio di cambiare e il mistero della nostra evoluzione interiore. Abbiamo scelto la forma del romanzo perché le storie parlano direttamente al cuore, attivano immagini, emozioni e riflessioni che possono innescare processi di trasformazione personale. “La Quinta Foglia” non è solo una narrazione avvincente, ma una metafora potente sul viaggio interiore di ognuno di noi, sulle capacità di affrontare le sfide della vita e scoprire chi siamo veramente.

D – Dottoressa Giovannini, in che direzione, dal punto di vista della spiritualità, sta andando il mondo?

R – Stiamo vivendo un periodo di grande cambiamento e transizione. Da un lato, il mondo sembra sempre più frenetico, digitale, dominato dalla logica della performance e del consumo. Dall’altro, cresce il desiderio di autenticità, di connessione profonda, di una spiritualità più vissuta e meno dogmatica. Vedo una forte spinta verso un risveglio interiore, una ricerca di consapevolezza che passa attraverso il contatto con se stessi, con la natura e con gli altri. Sempre più persone sentono il bisogno di rallentare, di ascoltarsi, di coltivare valori come la gratitudine, la compassione e la presenza. C’è una crescente consapevolezza che il vero benessere non deriva dal successo materiale, ma dalle capacità di vivere in armonia con se stessi e con il mondo. In questo senso, il messaggio di “Pole Pole – I tempi dell’anima” e de “La Quinta Foglia” si inserisce perfettamente in questa trasformazione: un invito a riscoprire il nostro tempo interiore e a dare più valore a ciò che conta davvero.

D – C’è ancora nell’uomo, nei popoli, nelle civiltà, il senso del mistero che ha caratterizzato realtà remote, cosa mi dice al riguardo?

R – Assolutamente sì. Il Mistero è parte integrante dell’esperienza umana. Anche se viviamo in un’epoca dominata dalla scienza e dalla tecnologia, c’è ancora un grande bisogno di qualcosa che vada oltre la pura razionalità. Le grandi domande sulla vita, sul destino, sull’anima continuano ad affascinare e a interrogare l’uomo. Le civiltà antiche vivevano immerse nel mistero, nei simboli, nei miti e nei riti. Oggi il senso del sacro e del mistero non è scomparso, ma si è trasformato. Lo vediamo nell’interesse crescente verso le filosofie orientali, le pratiche di meditazione, la ricerca di significati più profondi dietro gli eventi della vita. Credo che il Mistero sia una porta verso la conoscenza di noi stessi. Ci spinge a cercare, a esplorare, a non dare nulla per scontato. E, in fondo, la vita stessa è un grande mistero che si svela passo dopo passo, proprio come accade alla protagonista de “La Quinta Foglia”.

D – Dottoressa Giovannini, un suo pensiero sui poeti e sulla poesia.

R – La Poesia è un linguaggio dell’anima, un ponte tra il visibile e l’invisibile, tra il mondo esterno e quello interiore. I poeti hanno la capacità di tradurre emozioni, intuizioni e verità profonde in parole che risuonano dentro di noi, toccando corde spesso dimenticate. In un’epoca di comunicazione rapida e superficiale, la Poesia è un atto di resistenza e di presenza. Ci invita a fermarci, a contemplare, a sentire. E’ una forma di meditazione in versi, uno spazio in cui il tempo si dilata e le parole diventano strumenti di trasformazione. Ne “La Quinta Foglia” il potere della parola è centrale: le storie, i racconti, le riflessioni diventano strumenti per comprendere se stessi e il proprio percorso. In fondo, ogni viaggio di crescita personale è un po’ come una poesia: un dialogo continuo tra cuore, mente e spirito.

Francesca Rita Rombolà

Lucia Giovannini

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