Può darsi sia soltanto un altro modo,
per reggere da solo e stanco
l’urto violento della vita, io,
come i monaci chiusi nel distacco
delle loro celle certe della coercizione
ma senza l’obbligo dell’atto volontario
senza scegliere con intenzione
la scelta loro di esclusiva,
da escluso intanto in reclusione
contro il mio stesso desiderio
ma libero infine dal suo imperio
rinato con la nascita di Dio.
Paolo Ruffilli
Neanche per questo Natale 2013, Paolo, sei mancato all’appuntamento. Poeti o soltanto disillusi dalla vita? Spiriti liberi alla ricerca di un qualcosa che sta sempre oltre una soglia ben definita o sognatori soltanto? Idealisti che si servono della scrittura per capire il mondo che li circonda, la realtà nella quale vivono, forse gli altri ma soprattutto se stessi? Se la Poesia è soltanto un linguaggio – chiave per aprire le stanze dell’Azzurro, della Libertà, dell’Infinito allora forse noi siamo riusciti ad aprire qualche porta e ad entrare in dimensioni sconosciute che colmano il vuoto, la lontananza, l’oblìo e la nostalgia di ciò che si è per sempre perso e più non ritorna… anche se a volte il solo esistere ci pesa come un macigno portato in salita da fragili spalle.
Un Buon Natale e un felice Nuovo Anno a te che lotti e a te che ormai non lotti più. A te che sei solo o in compagnia. A te che ti chiedi molte cose e non dai mai una risposta. A te che sei sulla strada perché chi è sulla strada abbia, per mezzo tuo, una casa, una famiglia, un pò di affetto e di calore. E infine:
Auguri anche a te poeta ramingo, da tutti noi soldati straccioni,
che vivono solo sulla strada,
che vedono col cuore,
che amano col cuore
che combattono col cuore.
Versi semplici e immediati scritti da Ultimo, forse un eroe dei nostri tempi privi di eroismo, forse un idealista dei nostri giorni vuoti di ideali. Ultimo, in una società di primi ad ogni costo.
Francesca Rita Rombolà
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