6 agosto 1945. Gli americani sganciano “l’ultima bomba” della Seconda Guerra Mondiale. Una bomba diversa da tutte le altre. Una bomba mai sganciata prima. Una bomba il cui potenziale distruttivo è del tutto sconosciuto e che si rivelerà di una potenza catastrofica inimmaginabile. Si tratta della prima bomba atomica della storia, che annienta in pochi attimi la città giapponese di Hiroshima. Tre giorni dopo, esattamente il 9 agosto, sarà la volta della città di Nagasaki. Finisce “ufficialmente” la guerra, si apre “ufficialmente” l’era del nucleare destinata a cambiare il mondo, che ha in mano, nel bene come nel male, i destini del mondo. Settanta anni trascorsi e una data-simbolo per l’umanità.
Il TEMPO NUOVO
Un lampo di luce
improvviso
un fungo micidiale
nel cielo terso.
E’ l’energia che ha creato
l’Universo,
è l’energia che distrugge
l’Universo.
Interdetti i piloti
alla guida dell’aereo,
ignaro colui che ha sganciato
la bomba sulla città.
La morte è solo
l’ombra di sè stessa
nel calore spaventoso
che annienta e nullifica
in pochi attimi soltanto.
Come sarà il mondo domani?
E il giorno dopo?
E l’altro ancora?
Sì, domani l’altro
gli uomini rifletteranno
sui limiti della scienza
e percepiranno l’orrore
delle loro paure più inconsce.
Mai invano libera nel vento
i suoi rintocchi
la campana che scandisce
nelle due città cancellate
dalla faccia della terra
il tempo arrestatosi per sempre
e invia il suo urgente
messaggio di pace
ad un’umanità
che non conosce ancora
il tempo nuovo
banditore di tutte le guerre.
Francesca Rita Rombolà
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