La musica tradizionale irlandese nel nuovo millennio

14 Gennaio 2016

imagesNegli anni Settanta del secolo scorso l’Irlanda ha subito una serie di radicali cambiamenti.

Al suo ingresso nella Comunità Europea fece seguito un notevole incremento dello sviluppo a livello regionale, un miglioramento degli standard educativi e un innalzamento del livello del turismo. Anche le arti beneficiarono di questo clima complessivamente migliore e maggiormente cosmopolita.

Nel 1973 venne ristrutturato lo Arts Council of Ireland e, nel 1980, il violinista di Dublino Paddy Glackin venne scelto per la carica, di recente istituzione, di capo consulente per la musica tradizionale. Il suo compito consisteva nel monitorare e sviluppare politiche che avessero un impatto sulla conservazione e sull’esecuzione della musica tradizionale.

Contemporaneamente, però, i musicisti tradizionali stavano per essere trascinati dalle inesorabili correnti dei cambiamenti sociali ed economici che stavano mutando il corso della vita irlandese. Ancora negli anni Settanta e poi Ottanta del Novecento, mentre i musicisti tradizionali riflettevano sulla propria notorietà, divenne evidente il fatto che la musica tradizionale irlandese era definitivamente entrata a far parte della cultura popolare; allo stesso tempo, i responsabili dell’educazione a livello statale e dei mass media si stavano interessando, in maniera sempre più intelligente, al suo futuro. Importanti programmi televisivi(tra i quali “Mo Cheol Thù, The long note, The pure drop ecc ecc.)presentavano la musica tradizionale in un modo che era, al tempo stesso, rispettoso nei confronti di quanti portavano avanti le vecchie tradizioni e consapevole dell’ambiente in fase di cambiamento che li circondava.

Anche gli insegnanti, a scuola, stavano cominciando a inserire nei prorpi programmi di studio la conoscenza di canti e danze tradizionali. Sempre in quegli anni, la realtà commerciale della musica tradizionale divenne più intensa e competitiva. Mentre cominciavano ad emergere nuovi concetti di economia culturale e di turismo “ancestrale” i musicisti, i cantanti e i ballerini tradizionali diventarono una specie di simbolo commerciale dell’industria del turismo irlandese, e la musica tradizionale divenne la forma di intrattenimento maggiormente ricercata dai turisti che visitavano l’Irlanda.

In effetti, la musica tradizionale venne sfruttata anche da altre forze commerciali. Le ditte produttrici di birra e di altre bevande alcoliche, ansiose di attrarre i consumatori, si resero conto di quanto fosse potente “il magnetismo sociale” di una pub session, e cominciarono a sponsorizzare eventi musicali seguite, ben presto, da altre industrie. Nel corso degli ultimi venticinque anni si è assistito ad una successione di nuovi legami musicali nell’ambito dei quali la musica tradizionale si è fusa con quella rock, con il folk contemporaneo e con la musica etnica americana e dell’Europa orientale. Se gli anni Settanta e Ottanta del Novecento furono anni di sperimentazioni e di fusion, gli anni Novanta sono stati contraddistinti, in una certa qual misura, da un ritorno alle fonti regionali della musica tradizionale irlandese. Ciò risulta evidente prendendo in considerazione lo stile melodico e il repertorio di band quali i Clannad, i Chieftains, i Jetro Tull. Anche se negli ultimi anni la rinascita e l’incremento di popolarità della musica tradizionale irlandese hanno avuto veramente dell’incredibile, entrambi i fenomeni sono stati accompagnati da riflessioni e anche da polemiche. Nel corso degli anni Novanta del Novecento, nell’ambito della musica tradizionale irlandese intenso è stato il dibattito sui dualismi continuità/cambiamento, purismo/innovazione. Argomento di conferenze e di vari scambi di opinione tramite i mass media, tale dibattito è stato alimentato principalmente dalla sempre crescente commercializzazione della musica tradizionale irlandese che, tanto nella stessa Irlanda quanto negli USA, ha relegato ai margini performer e stili locali o semplicemente meno recenti. E’ risultato sempre più evidente che molti dei musicisti tradizionali irlandesi sono stati influenzati dalla commercializzazione della propria musica da parte degli sponsor(che spesso sono rappresentati da multinazionali), dai mass media e dalle case discografiche. Mentre alcuni hanno accolto volentieri questo cambiamento altri, invece, lo hanno guardato con estremo sospetto.

Nel processo di transizione dall’ambiente tradizionale e dilettantistico a quello professionale molti dei musicisti più giovani sono stati svelti nell’entrare nel circuito dei festival, mentre molti di quelli più anziani hanno provato grande fastidio nel vedere imprenditori multimediali “confezionare e vendere” al pubblico la musica tradizionale irlandese come un prodotto di successo, mostrando un rispetto minimo o addirittura inesistente per la legittima integrità della tradizione. E’ fuor di dubbio che, attualmente, la popolarità della musica tradizionale irlandese si trova ad un livello che non ha precedenti. Come musica da ascolto può essere fruita dal pubblico di tutto il mondo grazie ai CD, alla televisione, alla radio e agli innumerevoli concerti che i suoi esponenti tengono continuamente a livello globale. Il sempre crescente interesse dei giovani, non solo irlandesi ma anche di altre parti del mondo, per la musica tradizionale irlandese è di buon auspicio per il suo futuro. Di uguale importanza è l’incremento delle fonti di ricerca, che attirano numerosi studiosi in direzione di questo tipo di musica. Come la sua ricca e movimentata storia ha dimostrato, nei suoi duemila e più anni di vita, la musica tradizionale irlandese ha sempre subito dei cambiamenti ed è stata arricchita da innumerevoli innovazioni. Mentre percorre i primi decenni del nuovo millennio è probabile che, come ha già fatto in passato, essa si incontri e si fondi con altri generi etnico-musicali del tutto nuovi, faccia uso di moderne tecnologie(ad esempio l’elettronica, come ha iniziato a fare recentissimamente)e giunga alle orecchie di ascoltatori che mai ne avevano fatto esperienza prima. L’importante è che l’integrità della propria tradizione venga rispettata in ogni suo aspetto e che il futuro che l’attende sia sempre più radioso.

E’ comunque incredibile e innegabile l’atmosfera di Dublino che avvolge il turista o il visitatore la prima volta e ogni volta che vi giunge… Si tratta di quell’atmosfera di calore, di passione, di poesia che solo una musica tradizionale come quella irlandese, perduta nella notte dei tempi, riesce a trasmettere e a colpire fin da subito.

Francesca Rita Rombolà

P. S. – Be a dreamer under the sky of Dublin full in music for your forty years old.

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