Che il futuro della Poesia sia luminoso, solare e caldo, pieno di vitalità e di speranza come il primo giorno di primavera.
Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti
I prati si copron di fiori
i colli si veston di verde
i fiumi scorrono lenti e chiari
nei loro letti scavati dai sassi
Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti
Saltellano le lepri di balza in balza
ululano i lupi alla luna piena
corrono i cavalli su spiagge solitarie
si risvegliano gli orsi e i rettili
parchi del riposo invernale
Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti
Le ultime nevi si ritirano
sulle cime dei vulcani
da nebbie argentee mattutine
spuntano felci rigogliose e alte
Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti
I cieli son divenuti azzurri
e le nuvole si dispiegano bianche all’orizzonte
I mari e gli oceani modulano
il rumore fragoroso delle onde infrante
Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti
Danzano le stelle e le costellazioni
in vasti e silenziosi notturni
precoci son le albe
e lunghi si distendono i tramonti
Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti
Tripudia la natura madre e matrigna
severa e benigna amata e odiata
dai suoi figli più soli e cari
quando la loro lira giace divelta
su antichi muri calcinati
Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti
Pulsa il cuore vigoroso dell’amato
freme il respiro lieve dell’amata
mentre soffia leggero il vento fra i capelli
perché per gli uomini in fondo
giunge ancora la primavera
Canto e parole nell’era dei sentimenti estinti
Francesca Rita Rombolà
P. S. – 21 marzo, primo giorno di primavera, Giornata Mondiale della Poesia.
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