Alessandro Cocco, editore di NeP Edizioni, dal 2008, anno di fondazione della casa editrice, ha sempre creduto che la piccola casa editrice “Narrativa&Poesia”, fortemente voluta da lui e qualche volta osteggiata, potesse crescere e riuscire a diventare qualcosa di concreto. Ed ecco che oggi c’è NeP Edizioni. “Ho creduto, fin da subito, in questo progetto. Per me vale davvero il motto: ognuno, nella sua unicità, ha una storia da raccontare: la sua! Ed è questo il fil rouge che soggiace il mio ruolo di editore. Ciò che voglio è riuscire a far emergere da chiunque, non solo dallo scrittore affermato o dal professionista, una storia vera che sia degna di essere narrata sotto varie forme: il racconto, il romanzo, la poesia, uno studio accurato, un book fotografico o quant’altro. Voglio dar spazio e vita alle storie, racchiuderle nel nostro catalogo e far sì che NeP voli!”
Milena Palumbo, direttore editoriale di NeP Edizioni. Ambiziosa, determinata e coraggiosa. Fin dal liceo decisa a lavorare nell’ambito editoriale. Così è stato grazie agli studi nel settore e ad una gavetta di diversi anni presso realtà giornalistiche ed editoriali. “Sì, è vero, sono il direttore editoriale, ma la mia personalità e il mio carattere tolgono ogni barriera di freddezza nei rapporti con i miei autori e lettori. Amo ascoltarli, chiaccherare con loro e cercare di racchiudere nell’oggetto libro la loro storia, che sia semplice o complicata, professionale o giocosa. La passione che sento, ogni qual volta ho a che fare con una nuova pubblicazione, mi permette di affrontare ogni scelta e non perdere mai tempo, puntando sempre in alto! La fiducia, l’onestà, il coraggio, la passione sono pilastri della mia formazione e del mio lavoro. Grazie a tutto questo, NeP vola!”
Francesca Rita Rombolà ha avuto un colloquio con loro su realtà, situazioni e problematiche di natura artistico-culturale.
D – Dottor Alessandro Cocco, che cos’è la NeP Edizioni? Perchè nasce? Quali i suoi intenti, i suoi scopi, i suoi fini?
R – “NeP Edizioni” è il frutto di un seme che si chiamava “Narrativa&Poesia di Alessandro Cocco” ossia la casa editrice che fondai nel 2008 con l’intento di dar voce e anima a tutti quei scritti che giacevano in un cassetto e che molti autori non avevano mai aperto per paura di un rifiuto, o semplicemente perchè non sapevano da che parte cominciare. La crescita di questo seme era di sicuro alimentata dal riscontro degli autori, sempre molto soddisfatti del percorso di pubblicazione e dal responso dei lettori. Un cambio di rotta era nell’aria, e determinante è stato l’incontro con l’attuale direttore editoriale dottoressa Milena Palumbo che, con la sua professionalità, competenza e passione, ha portato a fare quel salto di qualità che è sotto gli occhi di tutti. Nel 2015 ho chiuso “Narrativa&Poesia” e abbiamo fondato insieme “NeP “dizioni”, non solo un’attività imprenditoriale ma un progetto di vita insieme per dar voce, anima e corpo a tutto ciò che giace in quei cassetti chiusi; ma non solo… “NeP Edizioni” non ha limiti di generi letterari, come si evince dal catalogo, dalle collane editoriali, dal ricco patrimonio di penne che danno onore, lustro e fiducia.
D – Raccontare o leggere storie è davvero importante? Vi sono molti generi letterari. Lei, dottor Cocco, quale genere predilige?
R – Ci si può arricchire in tanti modi: un’amicizia ti arricchisce, un gesto ti arricchisce, la compagna della tua vita ti arricchisce e penso che anche quando leggi ti arricchisci. Quando leggi cresci, ne sai più di prima, ti ritrovi sempre meno povero. Anche se quello che hai letto non ti è piaciuto, hai accresciuto la possibilità di capire, di conoscerti e scoprire ogni volta di più come sei fatto; questo grazie alla generosità di un autore che, con il suo scritto, ti ha coinvolto e ti ha mostrato un pezzo della sua anima. Leggo molto e spazio fra i vari generi letterari, ma rimango spesso colpito dalle storie vere: quelle che, se tenti di scriverle tu, non arrivi a raggiungere la stessa bellezza, la stessa profondità perchè non ti appartengono ma sono frutto della vita di un altro; quelle storie che ti fanno riflettere e, due minuti dopo aver letto l’ultimo rigo, suscitano un senso di gratitudine verso l’autore che ha saputo condividerle. Come editore mi sento in “obbligo” e, al contempo, fortunato di avere la possibilità di divulgare quelle storie, di promuoverle e di presentarle perchè so che, in un modo o in un altro, arricchiranno il lettore che le incontrerà
D – Pensa che la Poesia abbia un futuro in un mondo dominato sempre più dalla tecnica?
R – Penso che sia la tecnica a non avere nessun scampo nei confronti della Poesia. Quelli del M.I.T.(Massachusetts Institute of Technology)se ne facciano una ragione: sono indispensabili per la crescita del mondo, per il bene dell’umanità, per il benessere della Terra, per un futuro migliore ma non raggiungeranno mai l’anima di un uomo perchè l’uomo, nella sua individualità e con la sua storia, è unico e non calcolabile matematicamente. L’uomo, con la sua anima, non è fatto di soli “0 e 1” e, quindi, è e sarà sempre irraggiungibile. E’ l’uomo che fa la tecnica, ma la tecnica non può fare l’uomo. la Poesia sì. Scrivere poesia oggi resta una forma di arte possibile perchè permette all’uomo di dar voce alla propria anima, cosa che la tecnica non riesce e non riuscirà mai a fare; la potrà imitare, quasi clonare ma mai da sola, autonomamente: avrà sempre bisogno di un’anima. L’anima cui solo l’uomo ne è in possesso, e che nessun “0 e 1” potrà mai creare guradando il mare.
D – Dottoressa Milena Palumbo, lei è il direttore editoriale della NeP, vero? Racconti un pò la “sua storia” nei riguardi del progetto editoriale NeP.
R – Quando penso alla mia storia con “NeP Edizioni” non posso fare a meno di pensare come NeP sia stata una vera svolta nella mia vita. Nel 2013 ho concluso il mio rapporto di lavoro come responsabile marketing presso un’altra casa editrice di carattere scientifico, ed ho iniziato a lavorare con “Narrativa&Poesia di Alessandro Cocco” come free lance. Il mio background personale unito alla linea editoriale di questa piccola realtà hanno iniziato a viaggiare in sinergia e, piano piano, è nata la voglia, sia in me che in Alessandro, di ampliare la possibilità e il catalogo di questa piccola casa editrice. Abbiamo aperto le prime collane editoriali e ci siamo impegnati a dare un carattere sempre più specifico al catalogo. Nel febbraio 2015 abbiamo chiuso “Narrativa&Poesia di Alessandro Cocco” ed abbiamo fondato la “NeP Edizioni” di cui entrambi siamo soci: veri e propri genitori di una creatura nata totalmente dalla passione, dalla volontà di riscatto, dall’entusiasmo di due appassionati di editoria.
D – Dietro ogni libro finito vi è una storia, come dentro il medesimo libro vi è una storia pulsante di vita, di passioni narrata in prosa o in versi? Un direttore editoriale deve avere un “buon fiuto”, diciamo così, nell’intercettare l’autore veramente creativo capace di innovazione stilistico-letteraria, di immaginazione ecc. ecc. per stimolare la sua creatività e quella del lettore?
R – Non è un lavoro semplice. Come direttore editoriale spesso devo essere, al contempo, autore e lettore per cercare di comprendere al meglio le due necessità e far sì che “la domanda” si incontri con “l’offetta”. Possono sembrare termini “fuori luogo” ma, in realtà, anche il mondo editoriale ha un aspetto commerciale, e un direttore editoriale deve fare i conti anche con esso. A volte è semplice dimenticarlo e farsi coinvolgere dalla bellezza di una storia, dal bel narrare o a volte dall’autore, che sa ben vendere la propria immagine sui social. Ma tutto questo non basta. Ho il dovere di fiutare la novità, l’originalità, “il quid” che quel nuovo libro può aggiungere al nostro repertorio editoriale. Lo strumento più bello che uso? Conoscere chi ho di fronte, incontrarlo, chiaccherare. Ogni libro nasce dall’incontro fra la casa editrice e l’autore. Se scocca la scintilla al primo appuntamento… è fatta!
D – La “NeP Edizioni” si muove ed opera in una realtà vasta, molto varia e contraddittoria come quella di Roma. Come vede ciò, dottoressa Palumbo?
R – Fare questa domanda a me che provengo dalla Puglia è un colpo basso. Scherzi a parte! Roma l’ho sempre vista come un’opportunità: nella sua vastità e ricchezza ognuno può crearsi il suo spazio. Ma la difficoltà arriva dopo, quando quello spazio devi distinguerlo da quello di qualcun altro e devi farlo spiccare. Di case editrici e di progetti seri ce ne sono tanti. La differenza la può fare un dettaglio, un particolare e noi puntiamo su questo: l’onestà, la trasparenza, la pura intesa che nasce a tre binari: autore, editore, lettore! Fino a quando tutti hanno lo stesso obiettivo si viaggia al meglio! Questa è la nostra forza, e ad oggi posso dirle che ha sempre ripagato. Cerchiamo di non mentire ai nostri autori come ai nostri lettori. Non promettiamo la luna, e mettiamo in tavola le nostre modeste possibilità con il massimo impegno. Fino ad oggi tutto questo ci ha reso orgogliosi degli obiettivi raggiunti: il prossimo, il Salone Internazionale del Libro di Torino, al quale quest’anno potremo finalmente partecipare grazie anche all’aiuto dei nostri autori.
D – Che cos’è la creatività in ogni campo e cosa l’Arte per l’editore Alessandro Cocco e per il direttore editoriale Milena Palumbo?
R – Alessandro Cocco – La creatività è la capicità di produrre un pensiero creativo, è una capacità di comunicare in modo diverso rispetto alla norma. La creatività è un’attività non fine a se stessa ma che tende sempre a raggiungere altro: un lettore, un fruitore, un osservatore, e raggiungendo l’altro porta con sè un messaggio, un pezzo di vita. La creatività è la prima promotrice dellArte e, a sua volta, l’Arte, in tutte le sue espressioni, nobilita l’uomo che la crea e l’uomo che la incontra. Ed è per questo che tutte le volte che mi arriva una nuova storia penso di avere dinnanzi un’opera d’arte che posso odiare o amare. E’ sempre un grande momento, e mi pone in una posizione privilegiata per apprezzare la creatività laddove essa si svela.
Milena Palumbo – La creatività è ciò che permette all’uomo di differenziarsi da ogni altro essere, e la forma migliore in cui essa si esprime è l’Arte. L’uomo senza l’Arte non avrebbe modo di vivere la propria “cultura”, il proprio essere. Quando penso all’Arte, la penso a largo spettro. Non solo arte letteraria ma mi vengono in mente pitture, sculture, musica, danza. Tutta l’Arte si evolve con l’evolversi della cultura e della creatività, anzi l’Arte è specchio di come l’uomo si evolve. Nei libri oggi troviamo la descrizione dell’uomo del 2017 con le sue sfaccettature psicologiche, la tecnologia che irrompe, i rapporti interpersonali che mutano rispetto anche a solo cinquanta anni fa. Lavorare con i libri, e quindi con l’Arte, mi da la possibilità di osservare l’uomo da un punto di vista privilegiato: quello della creatività!
Grazie per la vostra disponibilità a colloquiare.
Francesca Rita Rombolà
Alessandro Cocco
Milena Palumbo
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