Per vivere bisogna sognare, e la Poesia aiuta a sognare. Maurizio Persiani e il mondo della letteratura

29 Ottobre 2018

Maurizio Persiani è nato a Roma, dove vive e lavora. E’ giornalista professionista. Ha scritto diversi racconti, alcuni dei quali pubblicati nella raccolta di novelle contemporanee “Racconti di tenebra”(1987 Newton Compton Editori) e “Racconti d’ incubo”(1988 Newton Compton Editori)a cura di Gabriele La Porta. Con Piero Bernacchi ha scritto il romanzo di fantapolitica “La porta grigia”(Edizioni Era Incontro). Per i caratteri della MD Moderata Durant ha pubblicato il romanzo “Il greco” riproposto da NarrativaPoesia nel 2011. Alla stessa casa editrice appartengono “Hoama, i segreti di Ostia” (2008), prima opera edita da NeP Edizioni(allora NarrativaPoesia); “Maga” (2009); “Il colpo del coniglio” (2010); “Es la historia de un amor… “(2011); “O curandero” (2012);”Le campane di Mucheln”(2013); “Ciao, chi sei?”(2014). Ha curato anche l’edizione di “Anime sparse”(2009 NarrativaPoesia)e “Anime sparse due”(2010 NarrativaPoesia); raccolte di racconti, storie, poesie e saggi di autori vari e l’edizione speciale di “Me” (2013), una raccolta nata come progetto su facebook e “Amore, scendo alla prossima”(2015); una raccolta di racconti brevi”La tessera mancante” (2016); “Il bandolo della matassa” (2017)e “L’aroma del caffè”(2018)sono i suoi ultimi tre romanzi brevi. Uscirà a breve, per la NeP edizioni, “Il senso del serpente”.

Francesca Rita Rombolà ha dialogato con lui.

D – La produzione narrativa di Maurizio Persiani è piuttosto vasta e direi ampia: spazia dalla fantapolitica al gothic-horror, alla raccolta di racconti come progetto su facebook, alla storia d’amore e di passione al saggio ecc. ecc. Che cos’è per lei il narrare, il raccontare?

R – Creare con la fantasia partendo, però, da fatti realmente accaduti. La narrazione, il racconto sono insiti in ognuno di noi. Ogni giorno, parlando con gli amici al bar, con colleghi al lavoro, con i familiari in casa raccontiamo e ascoltiamo qualcosa di noi, del nostro o altrui mondo. Ecco, per me narrare è trasferire sulla carta, oggi sul digitale, una realtà riveduta e corretta dall’immaginazione.

D – In Italia, secondo lei, si scrive molto e si legge poco o, invece, il contrario?

R – Siamo uno dei paesi dove la percentuale di lettori è molto bassa. Solo il 41% degli italiani legge un libro nel corso dell’anno. Poco più del 12% legge due, tre o quattro libri. Esattamente avviene l’opposto per la scrittura. Da quando si è scoperto il mondo digitale sembra che tutti siano diventati scrittori.

D – Scrivere è un’arte, un passatempo, una velleità, una moda o qualcos’altro?

R – Scrivere è una cosa seria e impegnativa. Una vera e propria arte. Oggi molti scrivono perchè vogliono apparire, essere sulla scena. Viviamo in un mondo inflazionato da autori sconosciuti che pubblicano ricorrendo alle centiania di editori sorti dal nulla grazie ad internet i quali, in un certo senso, “fanno concorrenza” alle grandi tradizionali case editrici. Questo non è un male, anzi allargare la platea degli autori può essere utile per scoprire, nascosto tra loro, uno scrittore di valore.

D – Che cos’è o cosa rappresenta, a suo parere, la letteratura in una società e per un popolo, una nazione?

R – La letteratura è fondamentale per tutti perchè è la memoria del passato, la realtà del presente e una visione del futuro di ogni popolo. Una società che non legge o legge poco è una società incapace di affrontare le sfide che la vita prospetta ogni giorno. Leggere vuol dire arricchire le proprie conoscenze, aprire la mente, sviluppare il senso critico, crescere.

D – Il suo ultimo libro”Il senso del serpente” uscirà a breve per la NeP Edizioni. Di che cosa si tratta?

R – Racconto l’ultima indagine del commissario Fosco Reggiani il quale si trova a dipanare una intricata matassa che, questa volta, coinvolge anche i suoi sentimenti. La storia inizia dalla deposizione poco credibile, per non dire del tutto fantasiosa, di uno strambo individuo. E’ una sfida che il nostro affronta con piglio sicuro e con la calma che lo contraddistingue.

D – E la Poesia?… E’ ancora importante per l’uomo del ventunesimo secolo?

R – La Poesia è la forma più alta di letteratura riservata a pochi geniali autori, ed è importante in ogni epoca; anche e soprattutto per l’uomo del ventunesimo secolo. Per vivere bisogna sognare, e la Poesia aiuta a sognare.

Francesca Rita Rombolà

Maurizio Persiani

 

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