Federico Calafati è nato a Maglie, in provincia di Lecce, il 29 giugno 1990. Ha iniziato a scrivere a quindici anni. Ha pubblicato il suo primo libro “Storie di soglia” nel 2013. In seguito ha pubblicato “Sesso, erba e disastri vari 1, 2, 3”, “La crepa nel buio” e “Orrore in periferia”. Ha pubblicato, inoltre, diversi racconti erotici con pseudonimo. Nella scrittura è stato fortemente influenzato da Stephen King, che reputa il miglior scrittore vivente. Da lui ha cercato di imparare soprattutto la creazione dei personaggi a tutto tondo, che sappiano emozionare, e il modo fantastico in cui Stephen King struttura le storie, ispirate, con colpi di scena e intricate al punto giusto. E’ un appassionato di serie TV, e ha imparato tanto anche da queste. Crede che ad aggi alcune serie TV, specialmente americane, possono insegnare tanto quanto dei buoni libri. Ad esempio, da Scrubs ha imparato che è possibile fondere i momenti divertenti con quelli più profondi, senza scadere nella volgarità o nell’eccessiva pesantezza. Da Fringe ha imparato che si possono trattare argomenti importanti come il rapporto tra un padre e un figlio, il sacrificarsi per salvare gli altri e l’importanza della redenzione senza diventare banali e riuscendo a rendere attuale tutto ciò per ognuno in modo diverso. Da Oc, Chuck, Friends ha cercato di imparare come gestire diverse storyline non facendo perdere l’interesse per ciò che si sta leggendo(o guardando)neanche per un attimo, e come creare personaggi che restino nel cuore dei lettori. La scrittura è, per Federico Calafati, un continuo work in progress: oggi bisogna scrivere meglio di ieri, e continuare a cercare l’idea perfetta.
Francesca Rita Rombolà ha dialogato con lui.
D – Federico Calafati scrittore di libri molto variegati; so che scrivi thriller, romanzi rosa ed erotici, forse con qualche puntatina anche nel genere horror. Come riesci a conciliare questi generi diversi fra loro? Parla un pò dei tuoi libri.
R – Diciamo che bado più alla storia in sè che al genere. Infatti, spesso capisco di che genere è il racconto dopo averlo finito. L’ultimo che ho pubblicato è il terzo volume di “Sesso, erba e disastri vari” serie che, se fosse un telefilm, sarebbe nel genere green drama o dramedy ma, essendo un libro, è più semplice definirlo un romanzo rosa un pò erotico. Ultimamente ho anche scritto diversi racconti erotici con uno pseudonimo, anche perchè è il genere che ritengo sia più semplice scrivere rispetto ad altri quali horror e fantasy che richiedono indubbiamente più tempo.
D – La musica è una forma di arte importante per te? In che misura un determinato ascolto musicale può influenzare il modo di scrivere?
R – Assolutamente sì. C’è una storia contenuta nel mio libro “Storie di soglia” che è nata a motivo di una canzone dei Paramore “Brick by boring brick”, grazie anche al video del brano che è molto onirico e mi ha ispirato. In generale la musica ha il potere di immetterti in diversi mood, ed è utile per esplorare.
D – Cosa ne pensi del cinema? Cinema e letteratura, come li vedi insieme?
R – Li vedo bene, anche se sono più un tipo da telefilm e credo che alcune serie TV siano capolavori al pari di alcuni libri o film come, ad esempio, Fringa oppure Riverdale.
D – In un romanzo, non importa il genere, dov’è la poeticità più autentica?
R – Domanda difficilissima! Credo che in tanti romanzi non ci sia affatto, e non ci debba essere necessariamente. I romanzi possono essere intrattenimento puro e semplice, e spesso trovo che perle di poeticità nascano proprio da libri o serie TV dai quali non te lo aspetti proprio.
D – Se dovessi scrivere una poesia a quale poeta ti ispireresti?
R – Sicuramente a Tomas Stearns Eliot, che ha scritto poesie molto interessanti, secondo me.
D – Federico Calafati crede che la bellezza salverà il mondo?
R – La bellezza no, l’arte nemmeno ma la capacità organizzativa e le idee sì. L’arte può essere promotrice di cambiamenti nella mentalità delle persone, molto più che altri veicoli di informazione.
Francesca Rita Rombolà
Federico Calafati
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