Mirella Santamato è scrittrice, poetessa, giornalista. Laureata presso l’ Università di Bologna, per anni è stata docente di Scuola Superiore. Iscritta all’Ordine Nazionale dei Giornalisti, ora collabora con alcuni settimanali e mensili a diffusione nazionale. Ha vinto molti premi di poesia e ha partecipato a vari programmi televisivi Rai e Mediaset. Ha pubblicato numerosi libri con varie case editrici. Nello specifico: “L’altro centesimo del Cielo”(Edizioni Iendit) – Un libro contenente poesie molto intense e foto da modella, per rompere barriere mentali millenarie. “Io sirena fuor d’acqua”(Mondadori Editore) – Un successo incredibile con migliaia di copie vendute e la partecipazione a moltissimi programmi televisivi Rai e Mediaset per la risonanza avuta da questo libro. “The Texas Death Row Hotel(Phoebus Edizioni) – Ha varcato i confini d’Italia, ed è andato subito in seconda edizione. “La Trappola Invisibile”(Edizioni M.I.R.) – un successo che l’ha portata alla pubblicazione di una seconda edizione nel giro di pochi mesi. “Il segreto della vita”(Edizioni Hobby & Work) – Da questo libro è stata tratta una pièce teatrale dal titolo VIOLA, portata in tour nei teatri delle principali città italiane. “L’Uomo che non c’è – Perchè l’Uomo non c’è?”(Equilibri Sospesi Edizioni). Uno spettacolo di Teatro Iniziatico dal titolo: “Il Labirinto degli Archetipi”, rappresentato in molte realtà in tutta Italia. “Quando Troia era solo una città”(Uno Editori) – Con prefazione di Mauro Biglino. Un libro che cambia la vita e la visione del mondo. Dal suo libro “Iniziazione segreta alla Felicità” è tratto il seminario intensivo: “I Codici segreti delle fiabe iniziatiche”, sempre condotto da Mirella Santamato. “Origini delle narrazioni del mondo”(Uno Editori) – Appena uscito nelle librerie e online. Mirella Santamato tiene conferenze ed incontri in tutta Italia.
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Francesca Rita Rombolà ha avuto con lei una vivace e intensa conversazione
D – Mirella Santamato, vorrei che iniziassimo questa nostra conversazione parlando di un tempo remotissimo in cui la figura femminile della madre è stata preponderante, protagonista indiscussa e ha plasmato un’intera civiltà. Lei è un’esperta del tema, ha pubblicato diversi libri al riguardo: chi era o cos’era la Grande Madre Preistorica?
R – Sì, la figura della madre è stata predominante e importantissima. La Grande Madre Preistorica era la natura, la natura con i suoi ritmi e con i suoi cicli e la donna come madre, cioè come creatura capace di partorire, di dare la vita, era la sua personificazione più potente e più diretta. Ogni aspetto della natura: dal rifiorire a primavera della terra alla nascita di un bambino o alla morte di una persona, all’alternarsi del giorno e della notte, alle fasi della luna nel cielo veniva visto e vissuto quale componente o elemento dell’essenza profonda di una madre universale che tutto in sè racchiude, custodisce, alimenta e mantiene l’equilibrio costante tra la vita e la morte di ogni essere vivente. Della Grande Madre si è sviluppato un culto molto particolare che ha incluso la costruzione di templi megalitici e di città a pianta prevalentemente circolare come la ciclicità dell’esistenza. Di questi templi preistorici, dedicati al culto della Grande Madre, rimangono resti imponenti a Malta soprattutto e in Sardegna.
D – Questa civiltà, questa cultura presso la quale ogni aspetto dell’esistenza era visto, sentito, vissuto e trasmesso con una sensibilità e una percezione “madrilineari” è stata universale, nel senso che, attraverso le vestigia di costruzioni imponenti, la si può individuare con sicurezza in ogni parte del pianeta, in continenti lontani come, ad esempio, il sud America o le isole del Pacifico meridionale?
R – Certo, la civiltà preistorica della Grande Madre è stata universale, nel senso che ha abbracciato un pò tutte le terre emerse del pianeta, non è affatto una peculiarità propria delle terre del bacino del Mediterraneo come forse la maggior parte delle persone crede o ha creduto. Questo perchè forse nell’area mediterranea sono stati fatti più scavi archeologici e ci sono stati maggiori ritrovamenti. Vi sono resti di costruzioni o di città megalitiche risalenti al periodo preistorico della Grande Madre in sud America e in centro America, in India, in Africa e in Medio Oriente.
D – Perchè questa civiltà si estinse? Quali le possibili cause? Cause umane o naturali?
R – Si estinse principalmente per cause umane, anche se ci sono state delle concause naturali quali, ad esempio, terremoti, inondazioni, eruzioni vulcaniche eccetera eccetera. Si è estinta per cause umane perchè è stata sopraffatta e distrutta da popoli con una concezione del mondo, della vita e della morte opposta cioè patriarcale e non matrilineare. La società matrilineare non è verticistica, piramidale, non è potere ma potenza. La madre ama, riscalda, cura indifferentemente; il padre predilige, discrimina, sceglie a chi dispensare e a chi no. Questi popoli, provenienti dalle steppe euroasiatiche del nord, si sono spinti al sud alla ricerca di terre fertili e dal clima mite da conquistare. La loro non era una società madrilineare ma patriarcale, ma soprattutto facevano del cavallo, avevano cioè addomesticato il cavallo nelle grandi e desolate steppe continerntali, un uso, primo fra i tanti altri, prettamente guerriero. Erano dei guerrieri a cavallo! La civiltà della Grande Madre, pacifica, gioiosa, improntata al culto della fecondità e della vita soccombette. Descrivo ciò, in modo dettagliato, nel mio libro “Quando Troia era solo una città” edito dalla casa editrice Uno Editori.
D – Parliamo un pò di poesia. Un mondo in cui l’ Eterno Femminino permea le cose tutte non può che essere un mondo sognante, libero, fatto di poesia. Cosa ne pensa?
R – Sì, pienamente. Vi è poesia perfino in ogni atto della vita quotidiana! Un mondo in cui la guerra, l’ aggressività, la sopraffazione sono sconosciute non può che essere espressione e manifestazione di un canto libero dove perfino la percezione del tempo, lo scorrere del tempo in sè sono immersi in un presente che predilige l’ attimo per la sua pura intensità. La Poesia ha di sicuro le sue origini nel mondo primordiale della Grande Madre. Canti, inni, poemi famosi affondano le loro radici nei ritmi ciclici della terra, nell’unione felice fra vita e morte. Molti antichissimi canti , risalenti al periodo della civiltà dei grandi monoliti, sono stati tramandati oralmente per millenni. Le popolazioni a struttura ancora madrilineare esistenti sullla terra quali, ad esempio, gli aborigeni australiani si trasmettono “La Via dei Canti”: una specie di epopea delle loro mitiche origini lontane risalenti al culto di una progenitrice antichissima.
D – E della poesia nel mondo di oggi, in questo primo scorcio di ventunesimo secolo quasi ipertecnologico, cosa mi dice? La Poesia esiste ancora? Esisteranno in futuro i poeti con la loro percezione profonda verso la natura e la loro folle ispirazione veicolo privilegiato di una realtà felice, ludica, gioiosa al di fuori del tempo?
R – Sì, la Poesia esiste ed esisterà sempre. I poeti esistono ed esisteranno sempre, se la società ed i suoi mali, le sue brutture, la sua indifferenza, la sua mancanza di cultura e di sensibilità li faranno esistere. Io ho una particolare predilizione per la Poesia. Ho scritto molte poesie. La prosa è narrazione della storia, dell’ avvenimento, della realtà; la Poesia è il linguaggio dell’anima. Chi percepisce la “vita” dell’anima ha vinto il tempo ed è entrato in una dimensione ludica, felice, preternaturale, spontanea dell’esistenza.
D – Il Femminile e la Poesia sono, secondo lei, un binomio forte, intenso che sa di eternità?
R – Sì, lo sono. Tutti i grandi poeti del passato ne hanno dato testimonianza. Omero, Dante, Shakespeare ne hanno incarnato l’essenza nelle loro opere. Senza questo binomio non credo che avrebbero scritto i capolavori che ancora oggi leggiamo commossi e pieni di ammirazione. La Poesia è il ponte che collega il caduco, l’effimero all’ Eternità.
D – Ci sarà, o si ripeterà, ancora una civiltà, un mondo con valori tutti al femminile come c’è stato(o stata)nel remotissimo, quasi mitico, passato?
R – Io spero di sì, anzi me lo auguro proprio perchè un mondo patriarcale che porta da millenni guerre, terrore, sopraffazione non potrà durare per sempre. Forse in un futuro vicino o remoto, chissà? I cicli della terra e dell’intero Universo si ripetono, perciò non è assurdo credere o pensare che la società di un remotissimo passato, già stato, la civiltà della Grande Madre possa ritornare ad essere di nuovo.
Francesca Rita Rombolà
Mirella Santamato
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