Un posto speciale riservato alla poesia. Conversazione con Francesco Mazzullo

19 Settembre 2019

Francesco Mazzullo, attore, regista, acting  coach del Teatro dell’Accademia, dopo gli studi accademici fonda, a Pescara nel 1979, la Compagnia di Teatro Nazionale “Teatrovita”. Da qui parte la scuola di recitazione teatrale cinematografica dove, a tutt’oggi, è il direttore artistico e acting coach nazionale. E’ attore – regista impegnato nel panorama nazionale teatrale, televisivo e cinematografico. Francesco Mazzullo insegna Drammaturgia e Cinematografia in Italia, Malta e Spagna(Barcellona). E’ vincitore di numerosi premi nazionali e internazionali come autore – regista. E’ spesso ospite su Rai 1, Rai 2, Rai 3 e sulle reti Mediaset. E’ giornalista ed autore di numerosi programmi televisivi nazionali fra i più importanti(Passaparola, Il Caso, Boomerang etc). Conduttore televisivo, doppiatore e direttore del doppiaggio.

Francesca Rita Rombolà e Francesco Mazzullo hanno dialogato insieme per poesiaeletteratura.it

D – Iniziamo a parlare di teatro. Che cos’è il Teatro per Francesco Mazzullo e che cos’è oggi il Teatro in Italia.

R – Il Teatro è parte di me, è il mio lavoro. Ma è molto di più. La mia vita è intrecciata con il Teatro. Fin da ragazzino ho lavorato duramente e con costanza per raggiungere il mio obiettivo, ed ora ho la grande opportunità di lavorare con giovani talentuosi che si mettono in gioco con impegno e dedizione per coronare il loro sogno. Si è appena conclusa la finale del talento “fuoriclasse” dove ho avuto la possibilità di accompagnare una grande varietà di talenti in questo percorso di crescita. Per me è stata un’ulteriore prova del futuro prospero che, anche se lentamente, si sta aprendo per il mondo dell’Arte. Nel 2018, infatti, si è registrato un incremento degli spettacoli teatrali, piccolo ma significativo che spero continui a far crescere questo meraviglioso mondo.

D – Che differenza c’è fra cinema e teatro. Immagino ci sia una differenza profonda che solo un esperto può cogliere pienamente. Cosa può dire al riguardo Francesco Mazzullo?

R – C’è una fondamentale differenza: il rapporto con il pubblico. In teatro il feedback del pubblico è immediato, è qualcosa di palpabile mentre nel cinema tutto avviene in differita per così dire. A livello tecnico l’approccio è totalmente diverso. Al cinema la camera coglie ogni piccolo dettaglio, quindi le micro espressioni sono la chiave per un’interpretazione pulita e non artefatta mentre in teatro si può osare un pò di più. Nel cinema i ciak si possono ripetere più e più volte per raggiungere la perfezione richiesta dal regista, nel teatro invece le prove prima dello spettacolo sono fondamentali perchè deve essere “buona la prima”!” Il Cinema e il Teatro sono due aspetti della stessa arte, vicini ma paralleli.

D – L’attore indossa spesso molte maschere… E il suo vero volto resterà per sempre nascosto o, in qualche caso, è possibile almeno intravederlo?

R – Certo ogni maschera che l’attore indossa per interpretare un personaggio non nasconde mai completamente la sua vera natura: è fondamentale mettere una parte di sè in ogni interpretazione. Ce lo insegna colui che è stato il mio mentore, uno dei più grandi innovatori del Teatro cioè Jerzy Grotowskij. Il personaggio non deve essere una maschera asettica ma il frutto di un processo conoscitivo del proprio essere. Indossare una maschera da all’attore la libertà di scoprirsi e mostrarsi scovando a volte sentimenti inediti.

D – La tragedia greca e i suoi grandi autori. Cosa ne pensa Francesco Mazzullo?

R – E’ la base del Teatro. A mio avviso non si può parlare di evoluzione o rivoluzione del Teatro senza conoscere gli inizi. I temi trattati nelle tragedie greche, se analizzati e contestualizzati, sono facilmente riscontrabili anche ai giorni nostri soprattutto per quanto riguarda i contrasti emozionali e le contraddizioni che i protagonisti devono affrontare nel loro percorso.

D – Fare televisione è diverso che fare cinema e teatro, vero?

R – Fare televisione è un aspetto ancora diverso, ma è un ambito molto vasto: c’è la fiction, che ultimamente schiaccia l’occhio al cinema facendo salire sempre più la qualità dei prodotto offerti, i programmi TV, registrati in studio con il pubblico, ed i programmi TV in diretta; forse da questo punto di vista la televisione si avvicina di più al teatro. Tutto può succedere e bisogna essere reattivi e pronti, come in teatro tutto deve essere preparato in precedenza, quando lo show inizia tutto può succedere. Amo spaziare tra la Televisione, il Cinema ed il Teatro; è un modo per cogliere ispirazione da ogni ambito contaminandolo e ricreandolo allo stesso tempo.

D – Il tuo rapporto con la letteratura, italiana e straniera.

R – Letteratura e Teatro sono indissolubilmente legati tra loro e quindi la letteratura classica non può che essere un aspetto fondamentale anche nella mia vita. Certamente autori come Goldoni o Dostoevskij, per citarne due, hanno influito, e influiscono tuttora, sul mio lavoro e sulla mia vita. La riforma del Teatro apportata da Goldoni è uno dei pilastri su cui si basa il teatro “moderno” quindi, per me, leggere e rileggere le sue opere, oltre che un piacere, è quasi un dovere morale, un omaggio dovuto.

D – E la Poesia e i poeti? Che posto occupano nella personalità di Francesco Mazzullo, ma soprattutto nella sua anima e nel suo cuore?

R – Credo che ogni artista, o comunque chiunque abbia fatto dell’Arte la sua missione di vita, abbia un posto speciale riservato alla poesia. Custodisco gelosamente un angolo della mia anima per la Poesia. I miei gusti sono mutevoli come mutevoli sono le emozioni che l’essere umano prova nel corso della sua vita. La Poesia nutre il cuore silenziosamente, penetra nelle ferite rimarginandole, è qualcosa di intimo che tengo per me. Come un amico che so di ritrovare sempre a braccia aperte, pronto a confortarmi nei momenti difficili.

Francesca Rita Rombolà

Francesco Mazzullo

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