Cristian Nevola, conosciuto nel web anche come Cris Vola, è un musicista polistrumentista amante della videografica, conosce la musica fin da bambino, periodo nel quale la scopre quale sua grande passione. Dirige, con il regista Gian Paolo Mai, le musiche di “Io sogno in Napoletano”, omaggio a Massimo Troisi, suonando in scena con l’attore Giancarlo Giannini. Suona in “Viaggi d’amore e d’altre stelle” con la cantante lirica Flavia Colagioia e nel debutto sul palcoscenico teatrale di Gabriele La Porta.
Cris Vola produce, inizialmente, quattro album con sonorità prettamente strumentali – “Angel”, “Memory”, “Reflex” e “Moments” – per avvicinarsi poi al rock con “Nevola” il suo disco di esordio cantautorale. Nel 2018, per l’etichetta bolognese Areasonica Records, esce il suo nuovo disco “Sfumature”, un mix di modulazioni di armonie che saltellano piacevolmente dal pop all’elettronica fino ad accenti più massicci prettamente rock. “Ci sarai”, primo singolo estratto dall’album, accompagnato da un romantico videoclip, conquista il primo posto in Italia e il terzo posto in Europa all’Euro Indie Music Chart.
Il video “Sfumature”, secondo singolo, è finalista al DadasahebPhalke Film Festival – categoria miglior video musicale. Realizza il video “Angel, composizione astratta”, audio e video in grafic motion vettoriale 3D, video che vince l’edizione 2014 nel contest tra gli emergenti nel programma “Rai Player”. Apre poi l’edizione 2015 realizzando una presentazione 3D del “Logo Rai Player”, anche questo video ottiene un esito favorevole su tutte le piattaforme Rai. Cris Vola produce “Vision”, una visione fantasy in un incontro di dimensioni parallele ed energie sviluppato in un cartone animato, video finalista al Hackeney Attic Film Festival. Suona le chitarre del brano “Il mio amore” di Antony Manfredonia cantato con l’attrice Barbara De Rossi.
E’ autore, insieme al regista Stefano Veneruso, di “Un mondo nuovo” per il quale si dedica anche agli arrangiamenti. Dirige le musiche, per la prima volta in Italia, dell’evento mondiale Ted svoltosi a Bologna e suona all’interno dello spettacolo teatrale “Locandiera” con la doppiatrice Claudia Razzi e Gennaro Monti. All’interno della “Rassegna Roma – Storia di Uomini e di Dei”presso i Mercati di Traiano, è autore delle musiche per la performance di Enzo Garramone. Insieme ad Enzo Garramone, Rossella Vicino e Roberta Pistucci è artista di strada a Roma e da vita al Laboratorio teatrale musicale “Venere al Bistrot”. Suona in alcune performances con Alberto Rocchetti storico tastierista di Vasco Rossi. Collabora con diversi artisti del panorama musicale italiano nella realizzazione dei loro lavori e delle loro performances, con Francesca Nunzi, in particolare, lavora per la colonna sonora di “La signora in rosso… fisso”.
Francesca Rita Rombolà e Cris Vola hanno conversato sulla musica, il teatro, il cinema e sull’Arte.
D – Cris Vola si presenta come un personaggio molto eclettico in campo musicale. Al di là delle sue performances, degli album e dei video realizzati, cos’è per lui veramente la musica?
R – La musica per me rappresenta molto. E’ un concetto ampio. Siamo circondati da essenze musicali fin dalla nascita. Basterebbe sensibilizzarsi un pò per coglierne tutta la bellezza. La musica è vita, e la troviamo anche in un singolo battito del cuore. Io personalmente poi la vivo, appunto, con grande emozione ed entusiasmo anche nella composizione. E’ la mia compagna ed è anche, per certi aspetti, la mia valvola di sfogo.
D – Aver collaborato con diversi artisti molto conosciuti, sia registi che attori come musicisti, che cosa ha significato per te, Cris?
R – Per me ha significato un’ importante crescita artistica e umana, oltre ad avere la fortuna di condividere emozioni davvero uniche con grandi professionisti e pilastri del cinema. Credo, inoltre, sia importante vivere la musica non solo sul palco come musicista ma anche interfacciandomi con altre forme e modi di fare arte, quali il cinema e il teatro, proprio per viverla nella sua completezza.
D – Parliamo del tuo ultimo disco “Sfumature”. Racconta un pò tutto su di esso.
R – “Sfumature” è un album, a mio avviso, ricco di contenuti: ci si può trovare e rispecchiare in uno stralcio di vita quotidiana, esso raccoglie le mie riflessioni tra incanti e disincanti. “Sfumature” racconta in parte anche me stesso: io che mi trovo, mi perdo e faccio i conti con quello che appartiene alla vita quotidiana tra riflessioni ed entusiasmi che fanno, a volte, i conti con la quotidianità senza rinunciare ad un pizzico di ironia, semplificando il tutto, scoprendo, cantando, gridando, ballando ed alleggerendosi fra le sfumature della vita con cui, appunto, si fanno i conti inevitabilmente giorno dopo giorno.
D – Come vedi e cosa ne pensi del panorama musicale italiano in questo momento?
R – Ci sono cose più o meno interessanti, anche se bisogna riconoscere il fatto che viviamo nell’era in cui predomina il concetto dei talent, dell’usa-e-getta purtroppo anche per quanto riguarda l’aspetto musicale. Credo sia importante una ricerca continua. Penso che questo sia un periodo storico, per la musica, pieno di artisti che hanno voglia di esprimersi anche auto-producendosi, magari sul web. Ecco, in questo(nel web)voglio crederci perchè si tratta di un circuito mediale al di fuori dei meccanismi televisivi che “impacchettano” un prodotto che scade il giorno dopo! Credo ci siano molte realtà musicali dettate da meccanismi prettamente promozionali e discografici.
D – Ti piace leggere? Se sì, quali sono le tue letture preferite?
R – Guarda, confesso di non leggere tantissimo, più che altro perchè il tempo non basta mai. Ci vorrebbe una giornata di almeno settantadue ore! Passo la maggior parte del mio tempo a studiare sullo strumento musicale, principalmente sulla chitarra, e poi in studio a comporre nuovi brani. Comunque, per il resto del tempo mi piace avvicinarmi a letture non impegnative magari romanzi per spaziare con la fantasia oppure cerco l’approccio con l’ermetismo figurativo.
D – Cris, tu hai avuto esperienza anche con il teatro. Che cosa hai fatto esattamente al riguardo?
R – Come ti dicevo, l’Arte per me è una cosa importante e, delle forme artistiche, il Teatro è un qualcosa di meraviglioso, oltre al fatto che ti permette di entrare in contatto con personaggi che, in parte, possono far emergere aspetti caratteriali, diciamo, profondi nascosti nella psiche. Ecco, il bello del teatro è avere rapporto con il pubblico. Io, come dicevo, ho affiancato attori nelle loro performances teatrali, e da musicista ho vissuto comunque esperienze teatrali “a tempo pieno”. Credo che il Teatro è una forma di arte unica sia per chi sta sul palco a recitare sia per lo spettatore che vede e ascolta. Bisognerebbe mantenere forte e vitale questa antica e nobile arte, cercando di fare il possibile per non lasciare che si estingua.
D – La Poesia, secondo te, è presente nella post – modernità?
R – Ecco, questa è una domanda, diciamo, “articolata”: non mi piace pensare che non ci sia poesia in ciò che vediamo, sentiamo o ascoltiamo. Credo che, come in ogni generazione, tutto è in continua evoluzione e quindi anche il modo di fare poesia è inevitabilmente cambiato. Credo, comunque, nei poeti appartenenti alle nuove generazioni, anche se forse hanno cambiato il proprio linguaggio espressivo. Diciamo che la musica e la poesia, l’Arte in sè non morirà mai!
Francesca Rita Rombolà
Cris Vola
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