E’ solo un poeta, e reca al mondo il dono misterioso e terribile della poesia

19 Ottobre 2020

Attimi di gioia o di dolore? Momenti di sogno effimero o di realtà fugace? Istanti di profondità e di complessità o di inconscia consapevolezza? Il soffio del vento, lo scroscio della pioggia, il silenzio surreale della neve, il calore meraviglioso del sole… e poi, di notte, il cielo stellato e una grande luna enigmatica e lontana.

Chi è veramente il poeta? E che cos’è veramente la Poesia per l’uomo? “Tutto in un verso – Saggio di poetica” di Roberto Barbari può dare una risposta a queste due importantissime domande. Immediato come il fulmine, sicuro come la freccia scoccata dall’arco che raggiungerà il bersaglio, intenso dell’intensità che vibra al pari di un’onda dalla frequenza impercettibile nel mondo comune… è la lingua di un poeta che parla. E’ il linguaggio della poesia che si mostra, dona, apre le porte del suo tempio e cerca di svelare e di svelarsi; allora la terra trema e il cielo traballa, la vita e la morte hanno un senso compiuto per chi sa coglierlo e comprenderlo. In “Tutto in un verso – Saggio di poetica” viene messo in evidenza ogni tratto, palese o nascosto, della figura controversa, umana e sovrumana e dell’esistenza più intima del poeta; viene portata alla luce ogni piega occulta che costituisce l’essenza della poesia. E’ davvero pregnante di Essere questo piccolo volume di appena cinquantadue pagine, e ciascuna pagina e ciascun argomento che ne compongono l’indice sono quasi un “colpo” al cuore e all’anima perfino di chi lo legge distrattamente e senza troppa voglia di conoscere e di capire, perché anche in lui un qualcosa viene “mosso” e lentamente prende respiro, sorta di rivolta interiore contro tutto ciò che di deleterio e di banale ci circonda.

Un fuoco… il fuoco violento e silenzioso di un vulcano in eruzione o il fuoco quieto e rassicurante di un bivacco nella radura, in una foresta o in un bosco, il rosso della fiamma e il suo tepore benefico che genera passione e amore, desiderio e libertà… il fuoco del poeta e della poesia.

“Grazie, poeta operaio, che con i tuoi versi abbracci l’Infinito e mostri una via importante all’uomo nel caos sociale e umano che lo travolge e lo sconvolge. Grazie per essere poeta, e di aver fatto della poesia un’àncora di salvezza per ogni uomo”. Parole, ma non soltanto parole, forse di sicuro parole in versi, o come versi , pronunciate, tanto tempo fa, da Vladimir Maiakovskji a proposito dell’utilità della poesia e del poeta in un mondo dominato ormai dalla tecnica. Forse pienamente attinenti al poeta Roberto Barbari.

Concludo questa breve riflessione intorno a questo volumetto con le ultime frasi poetiche (e forse profetiche) di “Tutto in un verso – Saggio di poetica”.

“Troppo straniero in questa civiltà, come avvelenata: troppo poeta!… Convincimi che sai ancora sognare e sono pronto a versare i miei occhi per te! E’ solo un poeta, perdonalo anche di questo, e non farci troppo caso. Più il mondo volge al mercato e più il fiore della poesia si fa raro da rischiare l’estinzione. Espiazione del poeta resta la poesia: quale sarà la tua? E tu: vuoi davvero amare un poeta?”.

Francesca Rita Rombolà

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