Un cielo azzurro e un sole giallo. Una luna grande e rotonda. Un cielo notturno pieno di stelle da Nord a Sud, da Est a Ovest. Il freddo e il caldo, la pioggia e il vento. L’alternarsi delle stagioni con frutti, fiori, alberi, piante esotiche e rigogliose. E poi le acque dei laghi, dei fiumi e dei ruscelli, le cascate, i mari e gli oceani. Le foreste e i boschi, le grandi distese di ghiaccio o di sabbia. Le rocce, le colline, le montagne. I vulcani e le grotte profonde. I pesci nell’acqua e gli uccelli nel cielo, gli animali che corrono e strisciano, camminano e predano, danzano e lottano.
Ecco la Terra, libera, spontanea; la Madre Terra che da la vita e la morte. Ecco la natura nel suo ciclo senza tempo per la quale gli anni passati, presenti e futuri sono solo granelli di polvere all’interno del computo temporale dell’uomo e l’inizio o la fine di un anno: una consuetudine estranea al dispiegarsi dell’Essere e del Divenire.
Il pianeta azzurro. Così è chiamato questo pianeta meraviglioso e terribile a un tempo dove tutti noi viviamo. Un pianeta unico e speciale perché su di esso si è sviluppata la vita e sul quale la vita ha saputo evolversi in varietà davvero stupefacenti e straordinarie. Ma oggi questo pianeta muore lentamente e perde i suoi colori, la varietà delle sue specie vegetali e animali, la perfetta sincronia dei suoi cicli naturali; per colpa dell’uomo principalmente, del suo agire spesso folle e sciocco, della sua assoluta brama di dominio delle cose tutte.
Come sarà il pianeta terra fra cinquanta, cento anni? Allo scadere del vecchio anno e all’inizio del nuovo? Sarà ancora il pianeta azzurro dei suoi remoti primordi, o il suo colore sarà diventato grigio, o magari nero? Sarà ancora il luogo della vita libera e del libero fluire in esso come gli uri nella preistoria lontanissima insieme agli uomini ancora incapaci di manipolare il mondo intorno a loro e di apportare distruzione, annientamento, perdita?
Salviamo, ciascuno per come può, il pianeta azzurro, l’unico di tutto il sistema solare ad avere questo colore visto dallo spazio cosmico. Se lo distruggeremo del tutto o lo renderemo invivibile non ce ne sarà dato un altro uguale e non sapremo più che farcene di tutto quello che possediamo, del potere politico, della ricchezza materiale, dell’arbitrio sulle nostre decisioni più umane o più disumane.
L’Azzurro non è un colore banale o impercettibile. L’Azzurro è il colore dei bambini, dei poeti, della vita, della libertà, della felicità. E il pianeta azzurro la manifestazione tangibile e reale della loro essenza e del loro essere presenti nel tempo che avanza allo scadere puntuale di un anno… un altro anno ancora.
COME FIORI NELLA NOTTE
Il mondo che era dentro di te
all’Origine,
il mondo per cui da sempre
lotti e speri di vedere
o di costruire,
il mondo che ho dentro
libero dal Male.
Solo gli occhi
che si schiudono
come fiori nella notte
vedono l’Azzurro.
Francesca Rita Rombolà
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