“La Sammarinese” (Youcanprint Edizioni, 2021) di Daniel Dantes è un romanzo breve autobiografico in cui l’io narrante del protagonista racconta una storia curiosa e forse nuova, narrativamente parlando, perciò intrigante e, a suo modo, piena di fascino per il lettore. Al di là di quello che il vissuto esplica nella storia di sesso (e forse d’amore nascente) in pagine dense e quasi vibranti, di rilievo si mostrano parole come “ghosting”, vocabolo inglese che in italiano può essere tradotto più o meno con “sparizione improvvisa senza nessun motivo apparente”.
La novità di “La Sammarinese” di Daniel Dantes sta proprio in questo: il ghosting di lei nei riguardi del proprio partner. Bellissima e toccante storia fra un lui e una lei scaturita da un incontro durante una vacanza a San Marino del protagonista e poi proseguita anche fra difficoltà varie come restrizioni e lockdown a causa del Covid19, una certa distanza in chilometri che divide i due e piccoli attriti di coppia normalissimi. Lei appare misteriosa e sfuggente fin dalle prime pagine, quasi portatrice di un segreto (o di segreti) pesante quanto un macigno che aleggerà sempre fra i due come una sorta di nera ombra minacciosa, tanto che lui se ne accorgerà e ne tenterà, invano, lo svelamento o quantomeno di stimolarlo per comprendere le intenzioni profonde i pensieri reconditi della donna che sta stingendo fra le braccia e che sta amando. Diversi segni avvisano il protagonista dell’eventuale incompatibilità e impossibilità di un rapporto che per lui si sta trasformando in amore vero quale, ad esempio, i consigli di un amico astrologo dopo che questi ha scandagliato, per mezzo di un oroscopo dettagliato e approfondito, tra le stelle la personalità della donna e il loro possibile futuro insieme; ma l’amore non ascolta, non sente, non vede.
Dopo giorni pieni e felici fatti di intimità condivisa e di reciproco donarsi ecco che lei scompare all’improvviso senza un perché, senza un qualche preavviso, senza nessun motivo apparente, senza una spiegazione mettendo in pratica, appunto, il ghosting e lasciando il protagonista del romanzo attonito, confuso, impreparato, incapace di rendersi conto dell’accaduto, quasi in stato di shock. Lineare, semplice, piacevole e scorrevole è la scrittura di “La Sammarinese”; l’autore la padroneggia e la offre al lettore affinché possa gustarla e farne tesoro insieme al raccontare e al messaggio sottile che se ne può cogliere. Daniel Dantes si mostra pioniere nel presentare, forse per primo, il concetto di ghosting nella fine di un rapporto di coppia; la sua rielaborazione, non solo letteraria ma anche a livello psicologico, è di sicuro un apripista importante per chiunque in futuro vivrà un’esperienza del genere e non sa ancora dare un nome e un riscontro alla cosa.
Nella sua brevità e nella sua incisività questo romanzo è quasi come un “piccolo manuale” che aiuta ed insegna nel modo, positivo e geniale, di sempre della letteratura.
Francesca Rita Rombolà
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