I prati sono fioriti. E’ Pasqua. Il grano è in erba. E’ Pasqua. L’albero di fico non è più nudo e grigio, ma inizia a vestirsi di tenere foglie verdi che crescono sempre più di giorno in giorno. E’ Pasqua. Tempo che apre le porte al risveglio. E’ Pasqua. Soglia tra il vivere e il morire che si infrange. E’ Pasqua. La terra feconda e il cielo benevolo si preparano al dono gratuito dei frutti che fortificheranno gli uomini di buona volontà e dal cuore puro. E’ Pasqua. Ulivi millenari e palme dal fusto perfetto ondeggiano al vento lieve, misterioso e lieto della speranza.
VERSO I TEMPI ULTIMI
Sogni infranti
pensieri di primavera
di ludica levità
molti i colori naturali
che non hanno riscontro
nella realtà, più belli
e maestosi dei gigli dei campi
degli antichi re
e dei magnati moderni.
Dalle rupi nude
e dalla roccia scavata
un pensiero, un’idea
un cuore che batte ancora
che prenderà vita
e darà la vita
perle dal mare
fili di porpora dalle conchiglie,
e il vento che annulla
o amplifica le distanze.
Ecco l’impasto
essenza di civiltà remota
che dal frumento
figlio della terra
diventa pane
e mistericamente diviene
corpo e vero corpo del Divino
per la salvezza dell’umanità
e del mondo.
Ancora e sempre
ecco il frutto della vite
arcaica radice
di un oscuro dio pagano
che ora si trasforma
in bevanda misterica facendosi
sangue e veramente sangue del Divino
per la salvezza dell’uomo
e dell’Universo.
O tu colpito dal dolore infinito
e sommerso dalla gioia senza fine
il silenzio dei giorni avanza
nel regno dei morti
Egli è sceso, anche lì
a distruggere catene e a rinnovare
dal profondo la libertà inaudita.
Quando tutti berremo
da quel calice colmo
e mangeremo il pane spezzato
da quelle mani
gli occhi vedranno oltre la notte.
Nessuna fine annunciata
o predetta
sarà il passaggio tenebroso
verso i tempi ultimi.
Francesca Rita Rombolà
Nessun commento