“Credo che i poeti siano artisti dell’anima”. Conversazione con la cantante Debora Lanza

16 Maggio 2022

Debora Lanza nasce a Torino. Dal 1996 al 1998 studia canto jazz presso il “Centro Jazz Torino”: Nel 2002 è la prima classificata e voce rivelazione del Festival “Prima Tappa” di Torino e, nello stesso anno, partecipa come solista al “Festival Internazionale di San Marino” e giunge “All’Accademia di Sanremo”. Professionista nel progetto, con direzione artistica di Maurizio Costanzo, “Cinecittà Campus” dove Debora Lanza, per due anni, diviene responsabile della sezione “Musica” e collabora insieme a moltissimi artisti del panorama musicale nazionale e internazionale quali Gino Paoli, Ornella Vanoni, Piero Pelù, Paola Turci, Antonello Venditti e tanti altri. Sempre nel 2004, Debora Lanza viene scelta come cantante principale dello spettacolo teatrale della regista e attrice Stefania Ventura “Gaia Terra di Mezzo” presso gli studi di Cinecittà a Roma e diviene la coordinatrice musicale di “Miss Mondo Italia” dove segue le finaliste e le prepara per la semifinale e la finale del concorso. Nel 2009 viene notata dal produttore Matteo Bonsanto (Radio Deejay – Italia On TV) che tra il 2010 e il 2011 produce diversi suoi brani. Negli anni 2012 e 2013 Debora Lanza lavora con la produzione “WEP PRODUCTION” per una lunga tournée teatrale in “Show International” in Europa e in Sud America dove ha un grande successo. Dall’inizio del 2011 ad oggi Debora Lanza è in studio e lavora ad un nuovo progetto musicale da cantautrice con l’etichetta discografica Tilt Music Production.

Francesca Rita Rombolà conversa con la cantante Debora Lanza.

D – Debora Lanza la tua esperienza, in breve, come coordinatrice musicale di “Miss Mondo Italia”.

R – E’ stata un’esperienza molto intensa e sicuramente positiva. Molto bello lavorare a Cinecittà insieme a professionisti del settore musica, danza e teatro per tirare fuori il meglio delle partecipanti al concorso. Quell’anno vinse proprio una delle ragazze che io seguivo personalmente per la parte musicale: Valeria Altobelli. Ricordo una delle due prove della semifinale e finale in cui avevo scelto proprio lei come solista del coro con cui avevamo preparato “Oh Happy Day”, ed era stato un successo. Emozionante anche per me che le dirigevo. Valeria, in seguito, ha avuto un successo internazionale meritatissimo. Lavorare con lei e con voci di ragazze con tanto entusiasmo e talento ha arricchito molto anche me.

D – Quanto conta per un’artista principiante, secondo te, la collaborazione con altri artisti ormai famosi da tempo?

R – La collaborazione con artisti conosciuti conta molto per principianti e non … certo è che un principiante può fare un grande salto in avanti grazie ad un artista famoso e probabilmente arrivare in tempi sicuramente più brevi ad un possibile successo, soprattutto oggi nell’era dei social network dove tutto accade velocemente. Collaborare con un artista famoso regala credibilità e notorietà ad uno sconosciuto, che sia principiante o meno.

D – Vuoi parlare un po del tuo nuovo progetto musicale da cantautrice con la Tilt Music Production?

R – Molto volentieri. La mia casa discografica, la Tilt Music Production, ha creduto in me fin da subito e mi ha permesso di far conoscere al pubblico ciò che tenevo dentro da tempo. Il primo singolo, fuori lo scorso ottobre, “Tra la Terra e il Cielo”, mi ha permesso di tirare fuori la mia parte emozionale. Mentre tengo particolarmente al mio nuovo singolo “SUPER” distribuito, come il primo, da Sony – The Orchard su tutte le piattaforme digitali dal 28 aprile scorso, nato diverso tempo fa, quando ricercavo una musica che potesse dare voce alla mia idea ed ascoltando un brano composto dallo straordinario Fabrizio Ronco, che è anche arrangiatore di “SUPER”, ho compreso che era quella la musica che poteva dare la giusta magia all’idea che avevo; così ho scritto il testo pensando a tutti i bambini con una malattia rara che ho conosciuto e ai quali guardo con ammirazione perché sono piccoli grandi supereroi per come riescono ad affrontare ed a superare tutto nella vita. La mia musa e supereroina d’eccellenza è mia figlia che, da quando è nata, mi ha insegnato ad essere una roccia come lei sempre con un sorriso anche nei momenti peggiori. “SUPER” è dedicato a Lei ed a tutti i “super” bimbi come lei. Grazie alla mia casa discografica, la Tilt Music Production, tutti i proventi delle vendite di “SUPER” andranno all’AISMAC onlus, un’associazione fantastica che aiuta tantissime persone e che si occupa e sostiene i malati di due delle tante patologie rare invalidanti: la Malformazione di Chiari 1 e la Siringomielia insieme ad altre patologie correlate. Colgo l’occasione per ringraziare chi lo ha già fatto, chi lo sta facendo e per chiedere anche a tutti voi di scaricare e cliccare il più possibile “SUPER” per aiutare tanti e tanti bambini ad affrontare al meglio le loro situazioni molto difficili e complesse. Grazie a tutti.

D – Come è stato andare in tournée all’estero, negli anni passati, per un periodo piuttosto lungo?

R – E’ stata la mia vita per anni. Era la normalità per me vivere dentro alberghi in giro per il mondo e calcare palchi incredibili. Amo viaggiare e farlo insieme al mio lavoro, alla mia passione, la musica, è il massimo della realizzazione. Le tournée in teatro mi hanno permesso di lavorare con grandissimi artisti internazionale e mi  hanno dato la possibilità di crescere molto e velocemente. In teatro c’è un pubblico davanti a te che ascolta ogni nota e guarda ogni movimento per cui tutto deve essere perfetto e la qualità elevatissima. Amo le tournée, anche se adesso, con una bimba, mi sono precluse perché mi porterebbero lontano per troppi mesi ed ora non mi sarebbe possibile. Ma rimangono straordinari tutti gli anni trascorsi in giro per il mondo, e chissà che non torni presto a viaggiare in tournée … magari insieme alla mia piccola SUPER girl.

D – Cosa pensi della poesia e dei poeti?

R – Adoro scrivere poesie da quando ero bambina. Ho quaderni pieni di poesie. Ho sempre amato ed amo le poesie, soprattutto quelle dei “poeti maledetti” francesi (Rimbaud, Verlaine, Baudelaire). Loro utilizzavano un linguaggio simbolico, allegorico e musicale; erano così avanti per l’epoca in cui vivevano. Ho sempre amato “cantare” le loro poesie perché, quando ero piccola e dovevo impararle a memoria a scuola, il mio segreto era trovare una melodia per memorizzarle velocemente e cantarle per non ripetere meccanicamente ma divertendomi. Io credo che i poeti siano artisti dell’anima, hanno una via preferenziale con l’Universo che li ispira e dona loro la magia per mettere in parole ciò che gli esseri umani hanno dentro l’anima.

Francesca Rita Rombolà

Debora Lanza

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