Per una Pasqua di pace, di giustizia, di risveglio interiore. Per una Pasqua che sia dolore, sofferenza, morte ma subito dopo gioia, consolazione, resurrezione. Per una Pasqua che aiuti e dia coraggio a chi non trova aiuto in se stesso e negli altri, a chi non sente e non ha il coraggio di cambiare in meglio i propri pensieri e la propria vita. Per una Pasqua solitaria e silenziosa che stimoli perciò la riflessione profonda sulle cose e sul mondo. Per una Pasqua che dia valore e senso alle parole e ai gesti, agli atti e agli slanci. Per una Pasqua che sia rammemorazione e ricordo, memoria e racconto vitale. Per una Pasqua bella, buona, serena, feconda, nuova.
L’UNICA OFFERTA
Presentò sull’altare l’offerta
del pane e del vino
ricevuta dal patriarca,
lui il primo sacerdote dell’Altissimo
e in quell’istante percepì …
e poi vide il compimento
della redenzione di ogni essere
e cosa; fino alle stelle, alle galassie
agli universi invisibili e inconcepibili.
Vide, e impresse nella sua memoria
la visione col fuoco celeste della trasfigurazione.
I mondi sobbalzarono, e furono sconvolti
l’uomo dapprima si accostò
con timore alla luce
in seguito la riconobbe
dal profondo, inespressivo.
Il mistero inaudito
l’enigma più oscuro della Storia:
quel sacrificio cruento, completo, assoluto
al tempo stabilito
fin dal principio dei tempi;
eccolo il più bello fra gli uomini
la vittima, il sacerdote, il dio.
Dalle sue mani
il pane e il vino
nei secoli e nei millenni
saranno l’unica offerta
semplice e terribile a un tempo
donata e gradita in eterno.
Francesca Rita Rombolà
P. S: – Una Buona Pasqua a tutti e ovunque nel mondo.
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