Wallace Stevens. Il poeta che va, dolorosamente e coraggiosamente, in direzione della luce
000 Primo piano , Wallace Stevens / 19 Gennaio 2021

Wallace Stevens (1879 – 1955), poeta americano, sensibile quanto colto e di una profondità schiva e spesso oscura, si colloca quale figura singolare e tuttavia specifica nella letteratura americana del Novecento, assurgendo a voce di spicco di elevato livello universale. Nella sua prima silloge poetica, pubblicata nel 1923, dal titolo “Harmonium”, vi è già, visibilmente delineata, la sua poetica, sorta di ideale di una poesia sublime intesa come riscatto per un mondo in cui ogni agire umano è privo di idealità e di idealismo e ogni fede (religiosa, politica, sociale, etica ecc. ecc. ), insieme a ogni trascendenza unita a un marcato o latente senso del Divino, è morta o morente. In un mondo dallo scenario ambiguo, rischiarato, poco o nulla, da una sinistra luminosità larvale o di tenebra la Poesia assurge allora, per Wallace Stevens, a un piano quasi assoluto di realtà e di verità superiori. Essa, infatti, è l’unica a poter trascendere la realtà tutta, anche la più infima, per sostituirvisi quale guida, cammino, luce. Nella seconda silloge poetica dal titolo “Ideas of Order” questo concetto avrà un ampliamento significativo e quasi assoluto e Wollace Stevens teorizza, da ciò, una “parola poetica” artefice del mondo, cioè in grado…

Danza di angeli liberi

        DANZA DI ANGELI LIBERI Oscuro è il mondo nella sua notte più lunga. Là nelle dolci terre mediterranee dove la natura non muore mai neanche d’inverno, va solo l’ultimo viandante alla ricerca di una grotta che millenaria e obliata attende solerte la presenza.   Tace il Mistero oggi muta è la parola, un suono primordiale l’intima nota dispersa ha dato ascolto e origine al mistero dell’Universo.   Colui che nasce reca silente il mistico dono della rosa. E’ una rosa fiorita radice d’Oriente che cambia, rinnova, salva.   E’ una danza il cielo danza di angeli liberi. Giunge il lontano. Ha trovato. Dai monti i perduti sentono il Canto che guida e spiana la via.   Lieto e immane è il sorriso del bimbo ormai nato. Andiamo. Da ogni dove. E’ il tempo. Tempo di essere, soltanto. Francesca Rita Rombolà   P. S. – Buon Natale e felice Nuovo Anno a tutti gli esseri e alle cose tutte dell’Universo.

Quel mistero recondito insito nel verso. “Produco veleno” di Silvia Temponi
000 Primo piano , Silvia Temponi / 21 Dicembre 2020

“Produco veleno” è l’opera prima di Silvia Temponi. E’ una raccolta di poesie netta, precisa, secca, tagliente, a tratti dissacrante dall’effetto forte e immediato quasi come il classico “pugno nello stomaco”. Chi l’ha meditata e scritta è una ragazza non ancora maggiorenne che ha forse trovato nella poesia uno sfogo e un punto di approdo importanti per il presente e per il futuro. Colpisce, in quasi tutte le poesie della raccolta, la costanza dei sentimenti e la percezione di una crisi che non è prettamente soltanto adolescenziale. Un certo pessimismo di fondo rimarca ancora una volta la difficile esistenza del poeta nella sua scoperta della vita e la complessità nel rapportarsi al mondo e alle cose che ivi dimorano. E anche se il linguaggio è ancora acerbo e veicolo di semplice essenzialità che ha bisogno di maturare col tempo, ciò che esprime e che imprime può dar adito ad una riflessione di certo non superficiale su quei temi molto cari alla gioventù di ogni periodo storico e di ogni latitudine. Emblematica, a tal riguardo, la citazione, presente nel volumetto, dalla famosa opera di Wolgang Goethe “I dolori del giovane Wherter”; segno questo che i giovani sperimentano la sofferenza esistenziale e…

La luna bambina forse è diventata faticosamente adulta
000 Primo piano , Francesca Gallus / 10 Dicembre 2020

Memorie vive che si intrecciano ai ricordi, desideri e sogni che forse un domani si avvereranno. “La luna bambina” di Francesca Gallus è una silloge poetica quasi innocente e spensierata, fresca e piena di vita alla stessa maniera di una bambina. Cosa pensa una bambina nel guardare la luna in una notte di primavera o d’estate? Tante cose. Ma soprattutto si sente immersa in un mondo incantato che sembra proteggerla e nutrirla. Ella allora è diventata poesia insieme a tutto quello che la circonda … basta poi, quando si avrà una consapevolezza maggiore, prendere in mano una penna e scrivere in versi il vissuto, il percepito, l’immaginato. Sono tante le poesie di “La luna bambina” di Francesca Gallus che rammemorano momenti felici, in primis, e altri tristi. Raccontano sì. Riescono a raccontare e a trasmettere la loro magia e la loro forza poetica agli altri. Particolarmente toccante è la poesia “Luna”: “Come la sento mia questa luna,/mi vesto di cielo/e ascolto la sera che danza,/per sentire ancora/il profumo della mia terra./Antichi ricordi lusingano/frammenti di me bambina/e cerco risposte tra le stelle/e tra il dolce profumo di elicrisio,/mi perdo nel respirare l’immenso./Non togliermi la notte/non togliermi la notte e i suoi…

Conversando con Antonio Pilato autore di “Incubi grotteschi di esiliati sognatori”
000 Primo piano , Antonio Pilato / 8 Dicembre 2020

Antonio Pilato (Ravenna, 11 marzo 1990) è uno psicopedagogista e uno scrittore. Fin da bambino si appassiona alla letteratura dell’orrore leggendo, a casa e a scuola, i romanzi brevi della serie “Piccoli brividi” di R.L. Stine. Terminati gli studi liceali si iscrive all’Università di Bologna laureandosi in Scienze del Comportamento e delle Relazioni Sociali nel 2013 e in Psicologia delle Organizzazioni e dei Servizi nel 2015. Nel frattempo, inizia a conoscere la prosa di S. King leggendo diversi romanzi e alcune raccolte di racconti. Dal 2016 la sua visione letteraria si allarga ad altri autori, primi fra tutti H. P. Lovecraft e T. Ligotti, i quali influenzeranno non poco i suoi pensieri e il suo immaginario portandolo a laurearsi una terza volta nel 2018 in Pedagogia e a scrivere la sua tesi di laurea proprio sul tema dell’infanzia insita nei contesti della letteratura dell’orrore. Dal 2018 inizia a scrivere, preso da una forte ispirazione innata  e arcana, una serie di racconti di genere weird. Nel 2020 pubblica la sua prima raccolta di racconti, con la casa editrice Mario Vallone Editore, dal titolo “Incubi grotteschi di esiliati sognatori” (vai alla scheda del libro). Francesca Rita Rombolà e Antonio Pilato conversano insieme….

InediTo 2021

XX Edizione 2021  POESIA | NARRATIVA | SAGGISTICA | TEATRO | CINEMA | MUSICA   PRESENTAZIONE BANDO     Il Premio InediTO – Colline di Torino giunge al prestigioso traguardo della ventesima edizione quando sembra sospeso il tempo di ogni corsa nell’incertezza che ci circonda, dopo aver premiato in tutti questi anni tantissimi autori affermati e nuovi talenti, di ogni età e nazionalità, sostenendoli e accompagnandoli verso il mondo dell’editoria e dello spettacolo. Il concorso letterario, punto di riferimento in Italia tra quelli dedicati alle opere inedite, il cui bando scadrà il 31 gennaio 2021, è l’unico nel suo genere a rivolgersi a tutte le forme di scrittura (poesia, narrativa, saggistica, teatro, cinema e musica), in lingua italiana e a tema libero. Grazie al montepremi di 7.000 euro i vincitori delle sezioni Poesia, Narrativa-Romanzo, Narrativa-Racconto e Saggistica ricevono un contributo destinato alla pubblicazione e/o alla promozione con editori qualificati, mentre i vincitori delle sezioni Testo Teatrale, Cinematografico e Canzone un contributo per la messa in scena, lo sviluppo della produzione, la diffusione radiofonica e sul web. Inoltre, vengono assegnate menzioni agli autori promettenti, segnalazioni, i premi speciali “InediTO RitrovaTO”, “InediTO Young”, “Alexander Langer”, “Giovanni Arpino”, “Borgate Dal Vivo”, e il…

Genevieve Makaping. Il coraggio e la determinazione di una “Donna che dice no”
000 Primo piano , Genevieve Makaping / 25 Novembre 2020

Il racconto di un viaggio, metafora di dolorosa migrazione e di scottante attualità. Il racconto di un percorso che non è ancora finito. Continua. La protagonista è Genevieve Makaping, un’antropologa del Camerun (Africa). Ripudiata dalla Famiglia per la sua relazione con Marcel, lascia il suo paese per la Francia e, dopo la morte del suo compagno, resta sola e senza sostegno. Genevieve Makaping arriva in Italia e, in Calabria (dove si laurea, prima, diventando docente di antropologia, dopo, all’Università della Calabria di Cosenza) inizia un percorso di studio, di ricerca, di lavoro ma soprattutto di osservazione degli uomini, delle donne e della società che le sono intorno. Di questa società, da ospite, diventa parte vitale ed integrante, voce ed espressione. “Makaping”, nella lingua autoctona del Camerun, significa “Donna che dice no”. Perciò, nel suo nome, è veramente racchiuso un destino. Genevieve Makaping è una studiosa ma è, prima di tutto, una donna che dice no alle violenze contro le donne e contro ogni essere vivente, no all’ignoranza imperante ad ogni livello (culturale, sociale, scientifico, umano), no al pregiudizio sempre in agguato e spesso palese, no all’ipocrisia che dipinge e ridipinge continuamente la propria maschera sul volto delle persone, no ad…

“Personalmente la Poesia sta alla prosa come la grappa sta al vino”. Dialogando con il professor Riccardo Duranti, editore di Coazinzola Press
000 Primo piano , Riccardo Duranti / 12 Novembre 2020

Riccardo Duranti ha insegnato a lungo Letteratura Inglese e Traduzione Letteraria presso l’Università La Sapienza di Roma. Ha ricevuto il Premio Nazionale per la Traduzione nel 1996 e il Premio Catullo nel 2014. Ha tradotto l’opera omnia di Raymond Carver e autori come John Berger, Philip K., Dick, Cormak McCarthy, Michael Ondaatje, Nathanael West, Richard Brautigan, Caryl Churchill, Elizabeth Bishop, Henry David Thoureau, Eduard Bond, Kate Tempest e Robert Coover. Tra i suoi libri di poesia: “Bivio di voce” (Empiria, 1987); “The Archer’s Paradox” (The Many Press, 1993); “L’affettuosa fantasia” (Aracne, 1998); “Made in Mompeo”; “Haiku e immagini” (con Rino Bianchi, Corbu, 2007) e “Meditamondo” (Coazinzola Press, 2013). Nel 2015 è uscito il suo primo libro di racconti “L’orsacchiotto Carver e altri segreti”. Vive sui Monti Sabini dove gestisce un uliveto. Francesca Rita Rombolà e il professor Riccardo Duranti dialogano principalmente sulla letteratura. D – Professor Duranti, lei ha tradotto in italiano le opere di Raymond Carver; cosa ne pensa di un autore come Raymond Carver? Lo ritiene importante, fondamentale nel panorama letterario anglosassone? R – Oltre a considerare Ray uno scrittore imprescindibile per il ruolo da lui avuto nel rinnovare e arricchire la tradizione della Short Story, è stato…

Anna Rita Rossi e i suoi libri compositi
000 Primo piano , Anna Rita Rossi / 9 Novembre 2020

Anna Rita Rossi ha studiato danza, canto e pianoforte laureandosi al DAMS. La scrittura è attualmente la sua professione, anche se la musica è ugualmente presente, e in modo totale, nella sua vita. Con il suo nome e con vari pseudonimi ha all’attivo ventisei pubblicazioni (libri cartacei ed e – book) che spaziano tra vari generi. Tra i suoi libri: “Cammerville” (libro illustrato per bambini) e tra gli e – book: “L’assassino va in scena”, “Presagio mortale” (pseudonimo A. J. Evans), “L’ultimo salto” (pseudonimo A. J. Evans). Francesca Rita Rombolà e Anna Rita Rossi conversano insieme. D – Anna Rita Rossi, la danza e il canto come li percepisci a livello emozionale? R – Sono entrambe due espressioni molto intense del corpo che mi consentono di dare forma alle mie emozioni; forme effimere che si perdono in fretta alla vista, ma che restano dentro: nei muscoli, nelle corde vocali, nel respiro. Muovendomi per danzare rilascio delle energie, ma sempre nuove ne emergono dal movimento stesso. Per quanto riguarda il canto, quando eseguo certe frasi musicali sento di rivelare tutte le mie fragilità, nel rompersi della voce, specialmente quando una combinazione di suoni o una melodia mi toccano particolarmente l’anima. Ma…

“Scrivere per me significa raccontare la verità”. Andrea Taietti, un narratore del sociale
000 Primo piano , Andrea Taietti / 5 Novembre 2020

Andrea Taietti è nato a Romano di Lombardia, in provincia di Bergamo. Si è laureato in Lettere, all’Università degli Studi di Bergamo, con curriculum in Scienze dell’editoria e della promozione multimediale. Ha frequentato per due anni la Holden di Torino. Ama la filosofia, la cucina, i libri. Andrea Taietti è stato finalista in diversi premi letterari fra cui  il Premio Letterario italo – russo per giovani scrittori e traduttori. Le sue pubblicazioni. “Stavolta è difficile”, “Ed è quasi giorno”, “Igel”, “Bianco di felicità” (in Almanacco letterario 7). Francesca Rita Rombolà ha conversato con lui. D – Andrea, il tuo periodo alla scuola Holden di Torino. R – Sono stati due anni unici. Ho sempre fatto fatica a capire quando qualcosa è più unica che rara. Fino alla Holden. Sì, sono stati davvero due anni unici e che, probabilmente, non rivivrò più. Ne sono consapevole, perché la Scuola di Scrittura Holden ha la capacità di portarti in un mondo e fartici restare ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette quando sei a lezione ma, anche e soprattutto, quando non lo sei. Hai l’opportunità, infatti, una volta varcata la soglia del primo giorno di opening doors, di vivere due anni a…

Grazie, leone di Scozia
000 Primo piano , Sean Connery / 2 Novembre 2020

Era nato a Edimburgo (Scozia) il 25 agosto 1930. Attore e produttore cinematografico, Sean Connery, leggenda del cinema britannico e del cinema internazionale, si è spento due giorni fa, il 31 ottobre 2020, all’età di novant’anni. Aveva raggiunto il successo mondiale negli anni Sessanta del secolo scorso impersonando il personaggio di James Bond nella fortunata serie dell’ Agente 007 tratta dai romanzi di Jan Flaming. Registi del calibro di Alfred Htchcock lo vollero quale protagonista maschile nel famoso thriller a sfondo psicologico “Marnie”. Prese parte a film celebri proiettati in tutto il mondo fra cui “Highlander – L’ultimo immortale”, “Indiana Jones e l’ultima crociata”, “Caccia a Ottobre Rosso”, “Gli intoccabili” per il quale vinse l’Oskar come migliore attore non protagonista, e l’indimenticabile capolavoro “Il nome della rosa”, dove ha magistralmente interpretato il ruolo di Guglielmo di Baskerville”, tratto dal romanzo di Umberto Eco. Distinto, vigoroso, fiero, bello e sensuale, ma anche con un talento per la recitazione davvero ineguagliabile, Sean Connery è stato un po’ il classico gentleman scozzese d’altri tempi (non a caso Elisabetta II d’Inghilterra gli ha conferito il titolo di baronetto per i suoi meriti artistici, che lui ha portato fino alla fine con orgoglio e con…

“Cercare un senso capace di sopportare e di benedire la vita”. Conversazione con Romano Màdera
000 Primo piano , Romano Màdera / 27 Ottobre 2020

Romano Màdera è nato a Varese il 25 gennaio 1948, filosofo, psicanalista, è professore emerito presso l’Università degli Studi di Milano – Bicocca. Ha insegnato all’Università della Calabria e all’Università Cà Foscari di Venezia. Membro dell’Associazione italiana di psicologia analitica (AIPA), dell’International Association for Analytical Psycology (IAAP), del Laboratorio analitico delle immagini (LAI, Associazione per lo studio del gioco della sabbia nella pratica analitica) fa parte della redazione della “Rivista di psicologia analitica”. Insieme al filosofo Luigi Vero Tarca ha fondato, alla fine degli anni Novanta del secolo scorso, i Seminari aperti di pratiche filosofiche di Venezia e di Milano. Romano Màdera è tra i fondatori e i docenti di Philo – Pratiche filosofiche a Milano. Studioso del pensiero di Carl Gustav Jung, ha definito la sua proposta nel campo della ricerca e della cura del senso “analisi biografica a orientamento filosofico” formando, nel 2007, la società degli analisti filosofi (SABOF). Fra le sue molte opere di rilievo: “Identità e feticismo”; “L’alchimia ribelle”; “L’animale visionario”; “Che cos’è l’analisi biografica a orientamento filosofico”; “La filosofia come stile di vita”; “La carta del senso. Psicologia del profondo e vita filosofica”; “Sconfitta e utopia. Identità e feticismo attraverso Marx e Nietzsche”. Francesca Rita…

E’ solo un poeta, e reca al mondo il dono misterioso e terribile della poesia
000 Primo piano , Roberto Barbari / 19 Ottobre 2020

Attimi di gioia o di dolore? Momenti di sogno effimero o di realtà fugace? Istanti di profondità e di complessità o di inconscia consapevolezza? Il soffio del vento, lo scroscio della pioggia, il silenzio surreale della neve, il calore meraviglioso del sole… e poi, di notte, il cielo stellato e una grande luna enigmatica e lontana. Chi è veramente il poeta? E che cos’è veramente la Poesia per l’uomo? “Tutto in un verso – Saggio di poetica” di Roberto Barbari può dare una risposta a queste due importantissime domande. Immediato come il fulmine, sicuro come la freccia scoccata dall’arco che raggiungerà il bersaglio, intenso dell’intensità che vibra al pari di un’onda dalla frequenza impercettibile nel mondo comune… è la lingua di un poeta che parla. E’ il linguaggio della poesia che si mostra, dona, apre le porte del suo tempio e cerca di svelare e di svelarsi; allora la terra trema e il cielo traballa, la vita e la morte hanno un senso compiuto per chi sa coglierlo e comprenderlo. In “Tutto in un verso – Saggio di poetica” viene messo in evidenza ogni tratto, palese o nascosto, della figura controversa, umana e sovrumana e dell’esistenza più intima del poeta;…

Voler percorrere la parabola dell’esistenza. “Amori & disincanti” di Valerio Vigliaturo
000 Primo piano , Valerio Vigliaturo / 8 Ottobre 2020

C’è forse un momento, della vita dell’artista, in cui questi desidera un “approccio” più stretto, quasi più intimo con la Poesia. Egli sa, comprende quando questo momento è giunto, quando il suo bisogno interiore è divenuto pressante e maturo per potersi estrinsecare ed essere così fecondo. Allora può venirne fuori un solo verso, intenso, sublime, profondo, oppure una poesia completa con un titolo definito e pregno di significato e da questa, continuando a “portar fuori” ricordi, esperienze vissute, percezioni, riflessioni, sentimenti e passioni assopiti e traboccanti, un’intera silloge poetica con altrettanto titolo pregno di significati palesi o nascosti, sottintesi o espressi apertamente. Il bisogno intimo dell’artista è, dunque, appagato; ma al mondo è rimasto il fascino perenne della poesia e il messaggio da essa veicolato. Se ci si sofferma, anche per un attimo soltanto, con lo sguardo dell’incanto, dell’ideale e della speranza si riuscirà a vedere che ogni cosa dell’esistente, la più infinitesimale (come, ad esempio, un granello di sabbia o il polline di una pianta) come la più grande (ad esempio, una montagna o il mare), sono colmi di poesia, anzi sono essi stessi poesia viva che pulsa, si muove, interagisce nascostamente con l’altro e si perpetua al di…

Melania Mieli: “Scrivendo posso esprimere una soggettiva visione sullo spazio che sto occupando e il tempo che sto vivendo”.
000 Primo piano , Melania Mieli / 29 Settembre 2020

Melania Mieli è lo pseudonimo di una blogger e scrittrice italiana nata nel 1983. Melania Mieli esordisce come scrittrice nel 2015 con “Il Tredicesimo Periodo”, romanzo pubblicato da Lettere Animate Edizioni. Nel 2018 ha partecipato al progetto “Le parole sono importanti”, antologia di “resilienza semantica” curata da Dots Edizioni. Dal 2015 al 2016 ha raccontato sul web le vicende dei dipendenti della Firm, e da tale esperienza è nato “Il Piano dei Conti”, il suo secondo romanzo pubblicato da Inknot Edizioni nel 2019. “Il Punto di Rugiada” è il suo terzo romanzo pubblicato, nell’agosto 2020, dalla casa editrice NullaDie. Francesca Rita Rombolà e Melania Mieli hanno conversato sulla scrittura e la letteratura in generale. D – Iniziamo questa conversazione parlando dei tuoi due primi romanzi, Melania? R – Sono due progetti completamente diversi fra loro, concepiti in fasi e spazi ben distinti della mia vita. Il primo, “Il Tredicesimo Periodo” (Lettere Animate Edizioni, dicembre 2015), rappresenta il mio arrivederci ideale al mondo dei giochi di ruolo. Il personaggio principale del romanzo, infatti, l’ho creato per Terre D’Ange, un gioco di ruolo on line a cui ho partecipato con passione per alcuni anni. Avevo voglia di raccogliere la ricchezza di quella…

I poeti romantici e l’unità dell’Europa
000 Primo piano / 22 Settembre 2020

Nei primi decenni del 1800 gli stati europei assistono alla nascita di quel movimento culturale rinnovatore conosciuto come Romanticismo. Il Romanticismo si presenta, fin da subito, quasi come un soffio di vento, improvviso e impetuoso, che travolge l’anima e la mente e si distende, supino e quieto, su una brezza leggera che sembra cullare i sensi, lo spirito, le passioni. Le nazioni dell’Europa del Nord (quali, ad esempio, l’Inghilterra, la Francia, la Germania) riscoprono le proprie radici storiche e antropologiche in un passato che si condensa nel Medioevo quando ciascun popolo europeo acquista la propria identità culturale, religiosa ed etnica e inizia a sentirsi parte integrante di un vasto territorio che da Nord a Sud, da Est ad Ovest ha un qualcosa di comune e di molto simile. Ma, insieme a ciò, queste stesse nazioni riscoprono anche il mondo classico mediterraneo, la sua classicità così importante e così tanto ispiratrice per la formazione della civiltà occidentale in una luce diversa ossia quella del Mito, che trasforma la realtà trasfigurandola in un principio ideale eterno il quale sa di eroicità e di bellezza. Molti poeti, infatti, “presi” da tale idealismo, lasceranno la propria terra per cercare al Sud (quel Sud mediterraneo…

Chiara Giacobelli. Lo scrittore come messaggero tra chi comunica e chi riceve la comunicazione
000 Primo piano , Chiara Giacobelli / 17 Settembre 2020

Chiara Giacobelli è una scrittrice e una giornalista. Nata nel 1983, si è laureata con lode in Scienze della Comunicazione con una tesi sul cinema di Michelangelo Antonioni e Luchino Visconti, per poi specializzarsi, sempre con lode, in editoria, comunicazione multimediale e giornalismo presso l’università di Roma Tor Vergata, dove ha conseguito il Premio Reali destinato ai più brillanti studenti dell’ateneo. Ha iniziato a dedicarsi al giornalismo nel 2006. Nel 2010 è entrata a far parte dell’ ufficio stampa del Senato della Repubblica a Palazzo Madama. Nel 2011 ha esordito ufficialmente come scrittrice con il libro “101 cose da fare nelle Marche almeno una volta nella vita”, seguito da “1001 monasteri e santuari in Italia da visitare almeno una volta nella vita”, “Forse non tutti sanno che nelle Marche…”, “101 cose da fare in Veneto almeno una volta nella vita”. Ha anche pubblicato il romanzo “Un disastro chiamato amore”, e altre pubblicazioni varie. Cura un blog culturale sull’Huffington Post e scrive per varie testate tra cui il gruppo Qn (La Nazione, Il Giorno, il Resto del Carlino), Affari Italiani, Luxgallery, Bell’Italia e In Viaggio. Il suo sito è www.chiaragiacobelli.com. Francesca Rita Rombolà e Chiara Giacobelli conversano insieme. D – Chiara…

Lo Spirito Lakota parte dalle librerie italiane
000 Primo piano / 8 Settembre 2020

L’artista Lakota Jim Yellowhawk pubblica il suo primo libro direttamente in Italia: una raccolta di opere che testimoniano lo spirito dei Lakota-Sioux, fiero popolo di Toro Seduto E’ grazie alla casa editrice Mauna Kea, già nota per aver pubblicato il Lessico Lakota, che contiene il primo dizionario Italiano-Lakota, che esce in questi giorni nelle librerie italiane e negli shop online un libro da non perdere per tutti gli appassionati di Nativi Americani: Spirito Lakota. Lakota Spirit, una opera completamente bilingue, con testo in italiano e in inglese. L’artista Lakota Jim Yellowhawk racconta, con parole e stupende opere, il passato e il presente del suo fiero popolo. Attraverso 70 stupende tavole a colori, Yellowhawk ci dischiude le porte della cultura Lakota e ci racconta le cerimonie e la storia del suo popolo: le Black Hills, Toro seduto, Cavallo Pazzo, i pow wow, le tradizioni. Narrati attraverso immagini di pura arte nativa ricca di simboli ancestrali. Chiediamo alla responsabile della casa editrice Mauna Kea, Raffaella Milandri, come sia stato per un autore nativo americano partire dall’Italia per la pubblicazione. “E’ una scelta coraggiosa: Jim ha  pregato prima di firmare il contratto. L’Italia ha un vasto pubblico di appassionati della cultura degli Indiani…

L’algoritmo che compone versi

Di recente è stato chiesto ad un algoritmo, da parte di una società situata nella Silicon Valley (California, USA), la Yewno esattamente, la cui piattaforma mette in connessione i concetti che trova nel suo archivio memorizzando ogni giorno milioni di pagine, di comporre una poesia così come l’avrebbe scritta, ad esempio, Emily Dickinson o Novalis o John Keats o Eugenio Montale. In modo specifico, per “l’esperimento” fu scelto il poeta italiano Eugenio Montale. E l’algoritmo, servendosi dei concetti, la compone, non uguale in tutto e per tutto ad una poesia di Eugenio Montale, ma nello stile attinente e proprio della sua poetica, lasciando sbalorditi gli stessi ricercatori che gli avevano inoltrato la richiesta in quanto i versi composti sono risultati “perfetti” nell’assonanza, nella metrica, nella sintassi e nell’allitterazione, e addirittura nel sentimento e nel pathos che hanno saputo ricreare… quasi come se la poesia fosse stata scritta dal poeta in persona, magari ritornato, per qualche attimo appena, dall’Aldilà. Ecco la poesia di Eugenio Montale scritta – elaborata dall’algoritmo in questione: “Ciò che rimane è l’esile traccia di filigrana che leggera segua i nostri passi è l’idea di te che lascerai la mia vita ed io che incerto proseguo il mio…

La Cina odierna e il concetto taoista del Wu – wei
000 Primo piano / 26 Agosto 2020

Cina del V secolo d. C. I due pensatori Hsiang e Kuo dettero, per la prima volta, una nuova interpretazione alle primitive idee taoiste sulla naturalezza e sull’artificiosità, sull’Yu – wei, o dell’avere, e sul Wu – wei, o del non avere attività (tradotto anche con non – azione). Quando c’è un cambiamento di circostanze nell’ordine sociale, nuove istituzioni e costumi vengono spontaneamente prodotti. Lasciare che essi si sviluppino significa seguire il corso naturale delle cose ed essere quindi Wu – wei, cioè non azione. Opporsi ad esse e voler mantenere ciò che è vecchio, fuori tempo e artificioso è Yu – wei, cioè con azione. In un passo del Commentario del Tao di Hsiang e Kuo è scritto: “Quando l’acqua scorre dall’alto verso la pianura la corrente è inarrestabile. Quando le piccole cose si associano a ciò che è piccolo e le grandi a ciò che è grande la loro tendenza non può essere ostacolata. Quando un uomo è vuoto e senza inclinazioni ognuno gli darà il contributo della sua saggezza. Cosa deve fare chi è a capo di uomini quando ci sono da affrontare diverse correnti e tendenze? Egli, semplicemente, confida nella saggezza del tempo, si affida alla…

Poesiaeletteratura.it is Spam proof, with hiddy