La consapevolezza di una catarsi universale e atemporale. Il romanzo “Cecità” di José Saramago
000 Primo piano , Josè Saramago / 27 Marzo 2020

“(…) Finalmente si accese il verde, le macchine partirono bruscamente, ma si notò subito che non erano partite tutte quante. La prima della fila di mezzo è ferma, dev’esserci un problema meccanico, l’acceleratore rotto, la leva del cambio che si è bloccata, o un’avaria nell’impianto idraulico, blocco dei freni, interruzione del circuito elettrico, a meno che non le sia semplicemente finita la benzina, non sarebbe la prima volta. Il nuovo raggruppamento di pedoni che si sta formando sui marciapiedi vede il conducente dell’automobile immobilizzata sbracciarsi dietro il parabrezza, mentre le macchine appresso a lui suonano il clacson freneticamente. Alcuni conducenti sono già balzati fuori, disposti a spingere l’automobile in panne fin là dove non blocchi il traffico, picchiano furiosamente sui finestrini chiusi, l’uomo che sta dentro volta la testa verso di loro, da un lato, dall’altro, si vede che urla qualche cosa, dai movimenti della bocca si capisce che ripete una parola, non una, due, infatti è così, come si viene a sapere quando qualcuno, finalmente, riesce ad aprire uno sportello, Sono cieco”. E’ l’incipit del romanzo “Cecità” dello scrittore portoghese José Saramago (1922 – 2010) Premio Nobel per la Letteratura 1998, e dal quale nel 2008 è stato tratto…

La letteratura in sé metafora che insegna e guida

Giorni di tristezza, di lutto, di incertezza e di velata speranza. Ma oggi è pur sempre il primo giorno di primavera dedicato nel mondo intero alla poesia. E la Poesia non ha mai mancato, nelle varie epoche storiche, di cantare, di mostrare, di testimoniare, di far riflettere e di descrivere grandi pandemie che hanno sconvolto popoli, nazioni, regni, civiltà. A cominciare dal poeta romano Tito Lucrezio Caro che nel poema “De rerum natura”, soprattutto nell’ultimo libro, ha lasciato ai posteri un affresco terribile quanto struggente ed elevato della peste di Atene secoli prima dell’era cristiana. E poi Giovanni Boccaccio nel suo “Decamerone” rammemorazione letteraria in tempi (medioevali) sconvolti da pestilenza universale, esempio primo per le generazioni future di poeti e letterati che si sarebbero cimentati con ecatombi umane provocate da nemici invisibili tuttavia potenti e difficili da sconfiggere. E ancora Alessandro Manzoni che nel suo capolavoro “I promessi sposi” si sofferma molto sulla peste che sconvolse Milano e la Lombardia nel diciasettesimo secolo. Come non ricordare, a tal proposito, soprattutto dai tempi del liceo (parlo della mia generazione, primi anni ’80 del Novecento, e forse anche della generazione successiva. Di quella odierna non lo so più) la visione di alta…

“Vivo per scrivere… Scrivo sempre, ogni giorno”. Conversazione con Fabio Mazzeo giornalista e scrittore
000 Primo piano , Fabio Mazzeo / 14 Marzo 2020

Fabio Mazzeo, professionista dal 1996, a diciannove anni inizia il mestiere di giornalista nella redazione di Telespazio. Scrive corrispondenze per “Il Corriere dello Sport”, trasmette in radio e sfrutta ogni opportunità per approfondire ogni aspetto del lavoro che ha scelto. Nel 1992 si trasferisce a Catania per essere assunto a Telecolor Video3 dove redige prima servizi per il telegiornale, occupandosi poi di ideare e condurre trasmissioni giornalistiche di cronaca e sport. Collabora, inoltre, alla realizzazione del primo TG trasmesso interamente sul web. Dalla Sicilia contribuisce alla realizzazione di reportage per la trasmissione Rai “Mixer” di Giovanni Minoli. Dal 1998 al 2008 Fabio Mazzeo è Direttore della TV privata Tremedia – VITV, occupandosi personalmente di curare il palinsesto. Collabora con numerose testate nazionali e regionali e svolge l’attività di inviato per il “Giornale di Sicilia”. Gli vengono assegnati numerosi premi per il giornalismo, e tra questi il premio della Presidenza della Repubblica. Dal 2008 abita a Roma dove ha intrapreso un’altra carriera diventando capo ufficio stampa prima nei gruppi alla Camera dei Deputati, poi del Ministero della Salute. Da dicembre 2016 coordina l’ufficio stampa e comunicazione di AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco). Il suo primo romanzo, “La solitudine degli amanti”, è…

“La musica è una lingua universale”. Andrea Tosi, compositore e orchestratore, parla un pò di sé e della musica
000 Primo piano , Andrea Tosi / 9 Marzo 2020

Andrea Tosi, compositore, orchestratore e direttore. Artista versatile si cimenta, nel corso della sua carriera, con vari generi musicali scrivendo e orchestrando musiche e canzoni per il teatro, il cinema, la televisione e la discografia. Nato a Roma, si diploma in Composizione, Orchestrazione e tecniche di Direzione d’orchestra presso la Regia Accademia Filarmonica di Bologna. Inizia la sua attività di compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra nel 1985 lavorando alla realizzazione di numerose commedie musicali, programmi televisivi, lungometraggi cinematografici e progetti discografici. Nel corso della sua carriera artistica collabora con molti autori, registi e artisti italiani come Pietro Garinei, Armando Trovajoli, Nicola Piovani, Riz Ortolani, Claudio Mattone, Enrico Montesano, Rodolfo Laganà ed Enrico Brignano. Nel 1990 vince il primo premio per la migliore colonna sonora del film documentario “Angela degli abissi” al Festival Mondiale del Cinema Subacqueo d’Antibes. Nel 1999 collabora con Francis Ford Coppola come consulente musicale per lo spot Illy Caffè. Nel 2001 è assistente musicale nella registrazione del CD live “On such a night” di Sting. Compone alcune colonne sonore per il cinema, per la televisione, il teatro. Fra le sue molte colonne sonore realizzate quella del film “A dark Rome” di Andrés Rafael, lungometraggio che riscuote importanti…

Le figlie della luna

Le figlie della luna sono le donne che hanno ali ai piedi e lucciole fioche tra i capelli. Le figlie della luna sono le donne che piangono e ridono, che sanno soffrire e sanno lottare quando tutto è perduto, e inutile è diventato l’amore che la loro anima dispensa con gratuità. Le figlie della luna sono le donne che rischiano e perdono tutto, che sanno perdere tutto e ogni cosa con dignità e autostima ma sanno anche vincere e fare della loro vittoria una perla in più da aggiungere alla collana preziosa che adorna la loro splendida pelle. Le figlie della luna sanno tenere duro e in pugno il flusso e il riflusso delle catastrofi, l’improvviso esplodere delle emergenze più varie e più terribili. Le figlie della luna sanno scavare e scavare a mani nude sotto strati e strati di cenere e di morte per ritrovare la voglia, il desiderio e la speranza di ricostruire e di ricominciare a vivere in ogni senso. Le figlie della luna sono fatte di argenteo pallore e di eterei sogni che oscillano piano Le figlie della luna Sono brume e nebbie, rugiada e brina. Le figlie della luna sono fiori notturni che sbocciano all’alba…

“La scrittura per me è vocazione ed esigenza espressiva che trascendono il discorso della pura gratificazione “. Gino Pitaro e i suoi libri
000 Primo piano , Gino Pitaro / 6 Marzo 2020

Gino Pitaro svolge varie attività, tra cui quella di redattore e di documentarista indipendente. Nel 2011 esce “I giorni dei giovani leoni” (Arduino Sacco Editore). “Babelfish – racconti dall’Era dell’Acquario” (Edizioni Ensamble, 2013) è il suo secondo libro con il quale vince il Premio Letterario Nazionale di Calabria e Basilicata III edizione; il premio speciale “antologia” al Concorso Letterario Caterina Martinelli II edizione; il premio giuria “Città di Parole” III edizione – con il patrocinio della città di Firenze, dell’AICS (sezione cultura) e dell’Associazione Artecinema Rive Gauche – ; il riconoscimento Libri di Morfeo, città di Siracusa I edizione (4° posto). “Babelfish”, inoltre, ha ricevuto una segnalazione al concorso letterario “Percorsi letterari dalle cinque terre al Golfo dei Poeti”. Nel 2015 pubblica “Benzine” che vince il “Premio Colli Aniene” relativo al Concorso Letterario Caterina Martinelli IV edizione e il “Premio speciale della giuria” del Concorso Internazionale Scriviamo Insieme – VI edizione. “La vita attesa” (Golem Edizioni, 2019) è il suo ultimo romanzo. Gino Pitaro vive in provincia di Roma. Francesca Rita Rombolà e Gino Pitaro hanno conversato insieme. D – Gino Pitaro, iniziamo dal suo ultimo romanzo “La vita attesa”. Vuole raccontare, in breve, la trama e tutto il resto?…

“I classici della letteratura sono la mia attività principale nonché il mio grande piacere come lettore”. Dario Pontuale critico letterario e scrittore
000 Primo piano , Dario Pontuale / 3 Marzo 2020

Dario Pontuale, nato a Roma nel 1978, è scrittore e critico letterario. Ha pubblicato i romanzi: “La biblioteca delle idee morte” (2007), “L’irreversibilità dell’uovo sodo” (2009), “Nessuno ha mai visto decadere l’atomo di idrogeno” (2012), “Certi ricordi non tornano” (2018). Il racconto “I dannati della Saint George” (2015). E’ autore delle raccolte di saggi: “Ciak si legge” (2016), “Una tranquilla repubblica libresca” (2017). E’ anche autore della biografia critica “Il baule di Conrad” (2015), tradotto in Francia, e della monografia critica “la Roma di Pasolini” (2017). Dario Pontuale ha curato edizioni di Flaubert, de Maupassant, Zola, Musil, Stevenson, Melville, Conrad, Svevo, Salgari, Tolstoj, Puskin, Cechov. E’ co – fondatore della rivista letteraria “Passaporto Nausen” e collabora con la rivista salgariana “Il corsaro nero”. Francesca Rita Rombolà e Dario Pontuale hanno conversato sui classici della letteratura e altro. D – Vuole parlare un pò dei suoi libri, del loro argomento, dei loro contenuti? R – Davvero complicato parlare dei propri romanzi e spiegarne il filo rosso che li accomuna. Posso lealmente dire che nascono da considerazioni dello spirito, da osservazioni reali, dallo sguardo sul mondo. Sono storie semplici, sbocciati da fatti piccoli, prendono spunto da eventi quotidiani che possono capitare a…

“Scrivere è il mio Locus amoenus”. Gianmaria Contro, fumettista e scrittore
000 Primo piano , Gianmaria Contro / 29 Febbraio 2020

Gianmaria Contro nasce nel 1968 a Milano, dove vive e lavora. Nei primi anni Novanta del secolo scorso approda alla redazione de “La rivisteria”, glorioso magazine ormai da lungo tempo estinto, dove impara i rudimenti del lavoro editoriale. Nel 1998 confeziona per Feltrinelli “Il mercante del terrore – mostri e maestri dell’horror” volume che, in un certo senso, segna il suo destino professionale: quello di esperto di materie fantastiche e horror. Dopo un rapido passaggio nella web economy, in qualità di content manager, approda, nel 2002, alla Sergio Bonelli Editore dove, un pò per caso un pò per fortuna, diviene “fumettaro” a tempo pieno. Redattore, assistente del curatore e infine curatore egli stesso (attualmente delle testate “Le Storie” e “Morgan Lost”) coltiva una predilezione speciale per la scrittura in tutte le sue forme, espressioni e variabili contenutistiche. Collabora attivamente alla stesura dei testi degli Almanacchi (poi Magazine) bonelliani e realizza editoriali, redazionali, prefazioni, postfazioni e mini – saggi tematici ogni volta che gli si presenta l’occasione per farlo, al punto che nel 2015 sforna la sua prima sceneggiatura fumettistica. Nel frattempo, ha preso parte a vari progetti editoriali extra – comics (quali i mensili “HorrorMania”, “ThrillerMania” e “HorrorTime”) e si…

Le nostre paure inconsce e i nostri incubi peggiori ne “Nel corridoio della notte” di Salvatore Napoli
000 Primo piano , Salvatore Napoli / 24 Febbraio 2020

Innanzi tutto il titolo “Nel corridoio della notte”. In un corridoio ci si può smarrire o si può sostare per pochi minuti soltanto. Un corridoio lo si attraversa, in fretta o lentamente; è comunque un luogo di passaggio, di transito e talvolta, o anche spesso, può racchiudere in sé un certo mistero che affascina, imprigiona o annienta, specialmente quando si compone della notte, metafora, quest’ultima, di un qualcosa di sconvolgente, abnorme, sconosciuto, intangibile eppure presente come l’aria. “Nel corridoio della notte” di Salvatore Napoli, Horti di Giano Edizioni, è un volumetto di racconti, cinque per l’esattezza, di genere che hanno tutti una specificità peculiare di fondo, cioè l’improvvisa tensione che riescono a creare e a trasmettere al lettore soprattutto nell’epilogo di ciascuno, mai immaginabile, mai possibile o definibile ma improvviso quanto allucinante che da quel tocco di particolarità all’horror più squisitamente ben orchestrato e ben realizzato. Il racconto “Regionale 9053” è lampante nella sua brevità. Per qualche verso può sembrare anche assurdo, perfino grottesco se alle battute finali non fosse mai subentrato l’elemento perturbante che lo fa precipitare nell’abisso il quale stritola e inghiotte inesorabilmente. “Pianobar – bot” è un racconto inquietante e sinistro nella sua calma descrittiva e in…

Claudio Aita. La conoscenza sconfigge il preconcetto e l’odio
000 Primo piano , Claudio Aita / 21 Febbraio 2020

Claudio Aita, friulano figlio di immigrati, è nato in Svizzera nel 1962. Ha vissuto tra il Friuli e la Toscana dove si è laureato e dove attualmente vive. E’ esperto di storia della Chiesa e storia Medioevale, oltre che musicista, scrittore ed editore nel settore del restauro, dell’arte e dei beni culturali. Ha collaborato, come pubblicista, con riviste di viaggio, cultura e storia locale. Con Nardini Editore ha pubblicato due testi di successo sui rapporti fra religione e cultura alimentare: “Viaggio illustrato nella cucina ebraica” (giunto alla terza edizione) e “Viaggio illustrato nella cucina islamica” . Di prossima uscita “Viaggio illustrato nella cucina ortodossa.” Negli ultimi anni, fra le altre pubblicazioni, si è proposto soprattutto come autore di thriller di ambientazione storica e contemporanea. Ha pubblicato “A.D. 1033” (Il Molo), “Le colline oscure” (Nardini Editore), “La città del male” (Nardini Editore). Con la Newton Compton ha pubblicato due thriller: “Il monastero dei delitti” (2018) e “La casa del manoscritto maledetto” (2019). Come autore di gialli Claudio Aita ha vinto il III Premio Nazionale di Narrativa e Poesia “Città di Parole” (Firenze, 2014): Primo premio libro inedito con “La città del male”, il III Premio Nazionale di Narrativa e Poesia “Città…

“Anche in un thriller e in un noir ci può essere poesia.” Maria Luisa Moro scrittrice di thriller e di noir
000 Primo piano , Maria Luisa Moro / 18 Febbraio 2020

Maria Luisa Moro è nata a Venezia, ma è milanese di adozione. Ha sempre avuto la passione della scrittura, praticata intensamente a partire dal 2000. Laureata in Lingue e Letterature straniere, ha lavorato nel campo scolastico ed editoriale. Ha scritto romanzi di genere thriller e noir: “Donne cattive muoiono”, “Premonizione”, “Dietro la tela”, “Le montagne stanno a guardare”, “Storia di follia”, “Prigionieri dell’acqua”, “Zoccoli assassini”, “Girotondo”, “Incubo”, “Il peccato porta il tuo nome”, “Puzzle”, “Tarocchi”, “Orrore a Helsinki”, “Un piccolo scambio”, “Il pozzo di Alesund”, “Il buio in rete”, “Un amante fantasma”, “Delitti artici”, di vita contemporanea: “Io e Zdenka”, “L’età di mezzo”, “Questione di soldi”, psicologici: “Il quaderno”, e paranormali: “L’uomo sulla panchina”, oltre che due raccolte di racconti: “Tu non devi crescere” e “Dark America”. Ha vinto due premi letterari: S. Margherita Ligure – Franco Delpino con “L’età di mezzo” e il Premio Minerva con “Vite sbagliate”, ora in vendita con il titolo “Io e Zdenka”. Il suo ultimo romanzo è “Il professore”. Francesca Rita Rombolà e Maria Luisa Moro conversano insieme. D – Maria Luisa Moro, scrittrice principalmente di thriller e di noir. C’è uno dei suoi romanzi verso il quale ha un feeling diverso da tutti…

Premio Napoli

PREMIO NAPOLI 66^ Edizione Bando di concorso per la selezione dei libri che parteciperanno alla 66^ edizione del Premio Napoli Art. 1. La Fondazione Premio Napoli bandisce la 66a edizione del Premio Napoli, da assegnare secondo le modalità qui di seguito riportate. Art. 2. Il Premio Napoli 2020 si articola in tre sezioni: Narrativa italiana Poesia italiana Saggistica italiana Art. 3. Possono concorrere esclusivamente opere originali in lingua italiana di narrativa, saggistica o poesia, la cui prima edizione sia pubblicata nel periodo compreso dal 1° marzo 2019 al 28 febbraio 2020. I volumi privi della data di stampa della prima edizione (anno e mese) o di apposita dichiarazione dell’editore non verranno presi in considerazione, anche nel caso in cui l’autore si presenti con lo pseudonimo. Art. 4. Gli editori che intendono partecipare al concorso devono far pervenire alla Segreteria del Premio (Palazzo Reale, Piazza del Plebiscito, 80132, Napoli) venticinque copie del libro che intendono presentare, entro e non oltre la data del 31 marzo 2020. I libri pervenuti dopo quella data non potranno essere ammessi al concorso. Le venticinque copie dell’opera saranno cedute a titolo gratuito dalle Case Editrici e non verranno restituite. Art. 5. Spetta alla Segreteria del Premio…

Un lieto e gioioso San Valentino, festa dell’amore e degli innamorati

Per chi ama troppo e mai abbastanza. Per chi sa amare e non se ne compiace. Per chi innamorato e vigile prende per mano la sua diletta, e insieme percorrono strade perigliose e irte senza mai cedere allo sconforto. Per chi molto ama e sa lenire e perdonare. Per i delusi e gli illusi dell’amore, perché forse non è sufficiente un giorno soltanto per ricordare e ricordarsi a vicenda che l’amore va oltre e sempre oltre e ancora oltre e oltre ancora… Per chi ama e ama solo e solamente, e basta. LE FORME DELL’AMORE Così stretti… solo le labbra si sfiorano e danno intensità al respiro. Ma l’ultimo battito del cuore il tuo e il mio in te in me abbraccia l’Universo. Cosa rende un giorno diverso da ogni altro? Cosa fa di un dolce abbandonarsi il supremo istante oltre il tempo? Non so. Sono confusa. Lo sei tu ancor più di me, non voglio sapere e mai capire il perché le forme dell’amore feriscono, turbano ma danno infine il vero appagamento. Francesca Rita Rombolà

La Poesia è vita! Breve dialogo con Nicola Rampin
000 Primo piano , Nicola Rampin / 13 Febbraio 2020

Nicola Rampin vive a Pedalino (RG), dove si è trasferito dopo il servizio militare e ha fondato l’Associazione culturale “Selene” di arti figurative, letterarie, musicali. Partecipa attivamente alla fondazione del premio “L’amaro miele” dedicato allo scrittore del luogo Gesualdo Bufalino, e al premio internazionale “Voci e silenzi”. Ha ideato e fondato il quadrimestrale “Eventual – mente” diretto con Francesca Cabibbo. Con le sue poesie è presente in molte antologie letterarie, in riviste e quotidiani (Punto di vista, Il Gazzettino del Lazio, Il Convivio, La Sicilia). Nel 2010, con le Edizioni Eventualmente, ha pubblicato “Il freddo rumore”, che ha avuto quattro ristampe. Ha ricevuto interviste da emittenti locali e da riviste specializzate, segnalazioni, menzioni speciali e medaglie. Collabora, inoltre, con diverse associazioni culturali e riviste letterarie. E’ membro onorario a vita del Centro divulgazione arte e poesia di Sutri (Viterbo). Ha partecipato a mostre di pittura e di fotografia ricevendo premi in Italia e all’estero, e a diversi premi letterari. Francesca Rita Rombolà dialoga con Nicola Rampin. D – Nicola Rampin, che cos’è l’Associazione culturale “Selene” da lei fondata? R – L’Associazione culturale “Selene” era nata nel 1996 per portare avanti un principio fondamentale di armonia d’insieme e di cultura fra…

“Cultura è libertà, è giustizia, è pace”. Conversazione fra Francesca Rita Rombolà e Carlo A. Martigli
000 Primo piano , Carlo A. Martigli / 11 Febbraio 2020

Carlo A. Martigli, vive e lavora a Genova, laureato in Giurisprudenza, da alto dirigente di banca nel 2007 rassegna le dimissioni per dedicarsi professionalmente alla letteratura. E’ autore di best seller, tradotti in ventitrè lingue, quali “999 L’Ultimo Custode” (Tea); “L’Eretico” (Tea); “La Congiura dei Potenti” (Longanesi); “La Follia di Adolfo” (Mondadori Electa); “La Scelta di Sigmund” (Mondadori) ; “Il Settimo Peccato” (Mondadori). Ha venduto oltre un milione di libri. E’ prevista la pubblicazione di un nuovo romanzo nell’autunno 2020, sempre con Mondadori. Scrive anche romanzi per ragazzi come “L’Apprendista di Michelangelo” (Mondadori Oskar Best Seller, 2017) e “La Custode di Leonardo” (mondadori, 2018). Sua è quasi integralmente la Collana Super Brividi Mondadori per la quale ha pubblicato ventiquattro romanzi horror con lo pseudonimo di Jhonny Rosso. Di prossima uscita un saggio per un target 10 – 13y su alcuni inganni e misteri della Storia. Come sceneggiatore ha collaborato alla realizzazione del pluripremiato lungometraggio “La Centesima Scimmia” (regia Marco Carlucci) e ad alcuni corti con il regista Ildo Brizi. Da saggista ha scritto alcuni pamphlet di economia e finanza e “Miracolo!”, un saggio sui miracoli non cattolici del mondo (De Agostini Editore). Editor e conferenziere, i suoi seguitissimi Semenzai di…

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