Alessandro Bertante è nato ad Alessandria nel 1969, ma vive a Milano. E’ scrittore e saggista, ed è course leader del Triennio di Cinema e Animazione alla Nuova Accademia di Belle Arti. Il suo primo romanzo “Malavida” è del 1999. In seguito pubblicherà i saggi “Re nudo” e “Contro il ’68”. Nel 2008 pubblica “Al diavul” che vince il Premio Letterario Chianti. Nel 2011, con il romanzo “Nina dei lupi”, vince il Premio Rieti e nel 2013 vince il Premio Margherita Hack con “Estate crudele”. Con “Gli ultimi ragazzi del secolo” è finalista al Premio Campiello 2016, e con “Mordi e fuggi. Il romanzo delle BR” è finalista al Premio Strega 2022. Molte e varie le sue opere di narrativa, oltre alle diverse antologie di racconti di cui Allessandro Bertante è stato curatore. Francesca Rita Rombolà conversa con Alessandro Bertante per poesiaeletteratura.it D – Scrivere un buon libro o un bel libro? E chi gratifica, o soddisfa, di più il lettore o l’autore? R – Un buon libro e un bel libro insieme. L’autore prova di certo sempre soddisfazione nello scrivere un libro, ma alla fin fine credo che un buon libro e un bel libro gratifichi e soddisfi maggiormente…