Quasi una canzone che culla le onde del mare – ALESSANDRO OLIVIERO
Alessandro Oliviero / 9 Dicembre 2013

L’amore è un pirata stanco marcio di alcool aggrappato al bancone della taverna di legno sul porto di mare sul mare di legno fradicio di sale e racconta una storia che viene dal mare e finisce ogni frase con la stessa cadenza come le onde del mare lui non dice parole le infrange noi siamo l’eterno ritorno lui dice che siamo l’eterno ritorno Alessandro Oliviero Quasi una canzone che culla le onde del mare. Come una nenia che calma i marinai quando il mare è in tempesta, e la loro memoria si perde nella malinconia di giorni lontani. Un ritmo, in un certo senso, “salmastro” in cui il verso affonda, si immerge e riemerge per affabulare il visto o il vissuto. Cos’è l’amore per Alessandro Oliviero in questa sua poesia? Forse la disillusione della vita e la caduta dei sogni, nei quali ogni elemento liquido, naturale, inconscio perde, diciamo così, la sua “etereità” e si trasforma in un qualcosa di duro, duro come il legno, della stessa consistenza del legno. Le onde e il mare: voce e suono, vibrazione dell’anima che diventa parola, e in un flusso di parole si infrange come l’onda alta di marea sulla scogliera. Le anime,…

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