“Marguerite non perdeva una prima, e passava tutte le serate al teatro o al ballo. Ogni volta che c’ era un nuovo spettacolo, si poteva esser certi di incontrarcela, con tre piccoli oggetti che non la lasciavano mai, e che stavano sempre sul parapetto del suo palco di platea: l’ occhialino, un sacchetto di dolci e un mazzo di camelie. Per venticinque giorni al mese, le camelie erano bianche, e per cinque erano rosse: nessuno ha mai capito il motivo di quella varietà di colori, che segnalo senza essere in grado di spiegare, e che sia i frequentatori dei teatri dove ella andava più spesso, sia i suoi amici, avevano notato come me. Nessuno aveva mai visto a Marguerite fiori che non fossero camelie. Ecco perchè da Madame Barjon, la sua fioraia, era stata soprannominata la Signora delle Camelie, e quel soprannome le era rimasto.” Brano particolare, intenso, un pò enigmatico, quasi sembra nascondere un mistero che lo stesso io narrante non riesce a spiegare. E’ tratto dal celebre romanzo LA SIGNORA DELLE CAMELIE di Alexandre Dumas figlio. Un classico della letteratura francese ma anche di altri campi dell’ Arte, come vedremo. Alexandre Dumas figlio scrisse LA SIGNORA DELLE…