“Scienza ritegno” (Mario Vallone Editore, ottobre 2021) è la seconda fatica letteraria di Antonio Pilato. Inconsueta e particolare nella struttura narrativa quanto strana e intrigante nella vicenda raccontata da un io narrante inquieto e distopico, si presenta al lettore attento con tutto il fascino e la novità della letteratura weird. Ogni capitolo di “Scienza ritegno” è contrassegnato da una lettera dell’alfabeto greco antico espressa nella sua naturale successione alfabetica, di modo ché si va dalla prima all’ultima lettera, cioè dall’Alfa all’Omega, includendo il percorso del protagonista e di tutto quel che ruota intorno a lui. Tutto ha inizio e si concentra abilmente da un libro che il protagonista scova nella biblioteca della città di Alma (anima in latino), dove vive. Un libro senza autore e con un titolo inusuale: “Kopèo vittima di Phòbos. L’osservazione deturpata della paura”, e con una copertina blu elettrico, che si fa notare in mezzo a tutti gli altri libri, muove i fili del dramma che prende forma via via che il lettore si immerge nel mondo di “Scienza ritegno”. Accadono cose ai limiti della realtà comunemente intesa, tanto da far pensare a Zacarias Carrasco, l’io narrante, che esso è stregato o maledetto. Ben scritto e…
Antonio Pilato (Ravenna, 11 marzo 1990) è uno psicopedagogista e uno scrittore. Fin da bambino si appassiona alla letteratura dell’orrore leggendo, a casa e a scuola, i romanzi brevi della serie “Piccoli brividi” di R.L. Stine. Terminati gli studi liceali si iscrive all’Università di Bologna laureandosi in Scienze del Comportamento e delle Relazioni Sociali nel 2013 e in Psicologia delle Organizzazioni e dei Servizi nel 2015. Nel frattempo, inizia a conoscere la prosa di S. King leggendo diversi romanzi e alcune raccolte di racconti. Dal 2016 la sua visione letteraria si allarga ad altri autori, primi fra tutti H. P. Lovecraft e T. Ligotti, i quali influenzeranno non poco i suoi pensieri e il suo immaginario portandolo a laurearsi una terza volta nel 2018 in Pedagogia e a scrivere la sua tesi di laurea proprio sul tema dell’infanzia insita nei contesti della letteratura dell’orrore. Dal 2018 inizia a scrivere, preso da una forte ispirazione innata e arcana, una serie di racconti di genere weird. Nel 2020 pubblica la sua prima raccolta di racconti, con la casa editrice Mario Vallone Editore, dal titolo “Incubi grotteschi di esiliati sognatori” (vai alla scheda del libro). Francesca Rita Rombolà e Antonio Pilato conversano insieme….