Un libro ricco di aneddoti e di facile lettura, interessante e piacevole per scoprire un mondo, non tanto lontano nello spazio e un poco nel tempo, quanto piuttosto distante dalla cosìddetta “civiltà avanzata” dell’uomo bianco conquistatore, distante quasi in tutto ma non selvaggio, primitivo, crudele come si potrebbe pensare (o si è sempre pensato) comunemente. “Infanzia indiana – Indian boyhood di Charles A. Eastman (Ohiyesa), a cura di Raffaella Milandri (Mauna Kea Edizioni, febbraio 2023), non è soltanto la descrizione precisa di usi, costumi, consuetudini, credenze ecc ecc. di un popolo quale i Sioux Dakota – Nativi americani ma una narrazione che affabula e rammemora, e soprattutto vista, vissuta, sentita da un bambino e con tutto ciò che un bambino vede, vive, sente, sicuramente circonfusa da una sensibilità molto diversa da quella degli adulti. Colpisce molto ( e non può essere altrimenti) constatare spesso che la vita di un bambino indiano d’America ha qualcosa di toccante e di magicamente dolce e aspro a un tempo; l’infanzia ha un ché di epico e conserva tutto il plastico incanto che la caratterizza ad ogni latitudine e presso ogni popolazione. Non mancano le prove di iniziazione che scandiscono puntuali le varie fasi della…
Charles-Marie Renè Leconte de Lisle (1818 – 1894)poeta di lingua francese nato a l’ile Bourbon, un’isola tropicale piena di colori che forse meglio si intonava alla sua poesia della Francia borghese. Ha avuto fra i suoi allievi e discepoli Stephane Mallarmè e lo stesso Charles Baudelaire che ha scritto di lui: “Leconte de lisle, essendo un poeta davvero serio e meditativo, detesta la confusione dei generi letterari e sa che l’Arte raggiunge il suo più grande effetto quando i sacrifici che le vengono offerti sono proporzionati all’eccezionalità del suo scopo”. E possiamo affermare che, in un certo senso, aveva ragione in quanto Leconte de Lisle ha offerto molti sacrifici alla poesia. La sua poetica è improntata ad un loquace pessimismo naturale, nel senso che egli percepisce la bellezza e la grandiosità della natura e la esalta in forme dello spirito che vanno dalla tristezza alla malinconia, dalla nostalgia ad un certo dolore interiore per la brutalità delle leggi di natura che dominano il mondo oltre la civiltà costituita. Il senso di una eternità immanente è molto spiccato in lui. La sua sensibilità, nei riguardi delle cose tutte, è molto intensa. Sembra avere in sè, nell’immensità abissale della sua anima, un…