L’antico mito greco racconta che i trastulli del dio Dioniso fanciullo fossero la palla e lo specchio. Con il lancio della palla egli tracciava linee immaginarie che univano il cielo alla terra; guardandosi allo specchio egli vedeva il mondo riflesso sul proprio volto. Dunque lo specchio ha un significato simbolico e mitologico molto remoto. Gli artisti, e in modo particolare i poeti, scorgono nello specchio il mistero per eccellenza, l’enigma primo dell’esistenza. Forse, talvolta, ne hanno anche paura perchè ciò che esso riflette può essere solare, gioioso, lieto ma anche oscuro, insondabile e orrifico come un abisso. Francesco Lorusso titola la sua ultima raccolta di poesie “Il secchio e lo specchio”, forse perchè in essa descrive il mondo riflesso quasi in uno specchio del quale la sua anima di artista non può farne a meno. I versi di questa raccolta di poesie sono linguaggio che tenta di carpire e di mostrare un qualcosa che non sembra fermarsi alla superficie delle cose, perciò gli elementi sono trasfigurati dalla parola e si fanno metafora di una rappresentazione continua di forme, di contenuti, di piccoli e intensi lampi di luce fredda e velata. La raccolta è divisa in cinque parti ognuna con un…
NELLE AFFANNOSE CORSE DEL MATTINO Nelle affannose corse del mattino l’ultimo Stato sta smarrendo nel pallore il bronzo conquistato sulle prospettive dei corrimano eleganti della rivoluzione. Oramai non arrivano più le farfalle per noi solo occhi chiusi verso il sole sulla strada dove la segnaletica lontana ha posto le ali dei suoi consensi vietati Francesco Lorusso Ho sempre ribadito e continuo a ribadire che la Poesia deve cantare e nel canto celebrare gli esseri e le cose per dare loro la vita e spesso l’immortalità. Deve cantare qualsiasi cosa accada; deve cantare in pace e in guerra; deve cantare le brutture e le bellezze; deve cantare in mezzo allo sterco e al sangue, e anche se il linguaggio che usa cambia e si adatta via via alle esigenze del momento, all’argomento e alla personalità del poeta la sua funzione principale resta immutata. Nel fare una breve riflessione su questa poesia di Francesco Lorusso tratta dalla silloge poetica L’UFFICIO DEL PERSONALE non posso, in primis, che ammirare questo poeta dal linguaggio inusuale e anticonformista. La sua poetica è una sferzata, talvolta anche violenta e salutare, alla società, alla realtà di oggi, alle molteplici gap alienanti che imprigionano l’uomo, la sua libertà,…