Musica e Poesia nel primo scorcio del ventunesimo secolo
Giordano Sangiorgi / 18 Maggio 2015

Il Mei, storico meeting delle etichette indipendenti, è un punto di riferimento importante, in Italia, per gli artisti indipendenti, per gli artisti emergenti e per tutti i giovani che amano la musica e fanno musica per passione e perché il loro talento li spinge ad intraprendere un percorso musicale di vita. Il Mei è diventato oggi un simbolo di salvaguardia e di garanzia per una realtà musicale spesso difficile, soggetta a dure leggi di mercato e a speculazioni di ogni tipo che poco o niente hanno a che vedere con la promozione e la diffusione dell’Arte. Francesca Rita Rombolà ha conversato con Giordano Sangiorgi, patron del Mei, sullo stato attuale della musica e dell’Arte in generale in Italia. D – Giordano Sangiorgi, il Mei quest’anno compie i venti anni di attività, vero? Un bilancio, in sintesi, di questi venti anni a contatto con la musica. R – Un bilancio straordinario: cinquecentomila presenze, diecimila artisti e band, diecimila espositori, migliaia di incontri, convegni e showcase, centinaia di operatori stranieri, un grande riconoscimento al mondo degli indipendenti anche in termini di diritti e tante giovani produzioni lanciate sul mercato culturale della musica grazie alla piattaforma del Mei. Insomma, un bilancio veramente positivo,…

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