XXII Un anno come un altro un giorno qualunque, un tempo infinito che tuttavia è più effimero della presenza umana nell’immensità cosmica. Da ALBERI SPOGLI di Francesca Rita Rombolà Questi versi per ricordare un artista che si è appena spento. Giorgio Faletti muore ad appena sessantatre anni stroncato dal cancro. Muore in un giorno caldo d’estate, dopo aver consumato interamente la sua battaglia contro un male inesorabile che ha ancora pur sempre partita vinta sull’uomo e sulla sua fragilità di uomo, appunto. Artista eclettico e piuttosto sfaccettato, Giorgio Faletti non ha fatto solo televisione, non è stato solo un cantante; è stato pittore, scrittore e forse molto altro ancora. Perché forse la sua concezione dell’Arte e soprattutto dell’artista non è mai proceduta a senso unico, e il suo percorso intellettuale e umano ha voluto fermarsi, esplorare e poi ripartire di nuovo, addentrandosi in un campo, anche sconosciuto, e non soltanto per camminarvi e basta ma anche per cercare di dissodarlo e di ararlo per poterne raccogliere i frutti. Di certo, egli non è mai stato l’artista o l’intellettuale rinchiuso in una torre d’avorio al riparo dal mondo, dalla vita e dalla sua quotidianità non sempre facile. Il suo modello dovrebbe…