“(…) Il principio della vita politica è nell’autorità sovrana. Il potere legislativo è il cuore dello Stato, il potere esecutivo ne è il cervello, che da il movimento a tutte le parti. Il cervello può essere colpito da paralisi e l’individuo vivere ancora. Un uomo resta imbecille e vivo: ma non appena il cuore ha cessato di funzionare, l’animale è morto. Non è per mezzo delle leggi che lo Stato sussiste, ma per mezzo del potere legislativo. La legge di ieri non obbliga oggi: ma dal silenzio si desume il tacito consenso, e si suppone che il capo sovrano confermi continuamente le leggi che, pur potendo abrogare, non abroga.(…) Ecco perché, anziché indebolirsi, le leggi acquistano continuamente una nuova forza in ogni Stato ben costituito; il pregiudizio dell’antichità le rende ogni giorno più venerabili; mentre l’invecchiarsi delle leggi con il passare del tempo, dovunque si verifichi, prova che non vi è più potere legislativo, e che lo Stato non vive più.” Da “IL CONTRATTO SOCIALE” Libro terzo, cap.XI, “Della morte del corpo politico.” Jean Jacques Rousseau IL CONTRATTO SOCIALE, opera fra le più importanti e le più conosciute del pensatore e pedagogista francese Jean Jacques Rousseau (1712 – 1778). Con…