“In mezzo a fiori di croco – accanto e tra essi – appaiono due figure con le mani sollevate. Esse sono caratterizzate unicamente da questo gesto. Tale gesto è ben noto come atto di adorazione attraverso l’arte orientale antica. Chi viene adorato? Quale apparizione divina? O sono forse le stesse figure che compiono il gesto di esseri divini in atto di apparire? Nel campo di crochi ha luogo un’epifania, che noi non riusciamo a collegare con alcun nome.(…) Il loro gesto risponde non soltanto all’epifania, ma anche al gesto dell’epifania. I gesti che si compiono nell’esperienza visionaria di una epifania sono gesti autentici, non ripetitivi, diversamente da quelli del culto, il quale non possiede il carattere originario della visione.” Brano tratto dal libro “Dioniso” di Karl Kerény Karl Kerény (1897-1973), ungherese, fra i maggiori studiosi di tutti i tempi di religioni del mondo antico, delinea, in questo brano, con pochi tratti di penna, il concetto di epifania divina e soprattutto cerca di far capire che cos’è un’epifania divina, ovverosia una manifestazione del divino, che può essere improvvisa, dovuta a un’esperienza visionaria, o comunque ad un “impatto” quasi ravvicinato con la divinità, però sempre diversa e indipendente dal culto. Il 6…