Una sera d’estate. Una sera di luna proprio in sintonia con la copertina, innanzitutto, e con il contenuto della silloge poetica di Katia Pugliese PENSIERI NOTTURNI SUL PIACERE DI SENTIRE. Sono moltissimi anni ormai che scrivo poesie, che recensisco poesie, che, in una parola, mi occupo di Poesia. Non so se sono un poeta oppure no; di certo, però, ho sempre vissuto come un poeta a volte maledetto, altre volte distaccato, qualche volta soddisfatto ma in fondo mai felice, e il mio rapporto con la Poesia è stato drammatico, dolente, esaltante, spontaneo eppure non esente da forzature varie. Misterioso e inafferrabile da sempre l’universo notturno, perché forse avvolto dal colore nero, nel quale anche un puntino insignificante di luce può creare contrasto e stimolare i sensi, l’anima, la percezione. Katia Pugliese entra in una dimensione tutta diversa da quella solare del giorno. I suoi versi esplorano e si infittiscono. La sua Poesia cammina a piccoli timidi passi nell’oscurità che nasconde, racchiude, preserva suoni, assonanze, voci sconosciute, oscure presenze al limite di un bordo, di una linea che sembra discontinua tra reale e immaginario, fantasia e sogno. Forse, a volte, senza neanche capirne il significato profondo della stessa domanda, ci chiediamo:…