Il segno, o la traccia, di una innata primordiale speranza. “DIGNITA’ Mono – luoghi per attori, spettatori e lettori attivi” di Luciano Melchionna
000 Primo piano , Luciano Melchionna / 17 Ottobre 2023

Mettere il teatro per iscritto non è poi tanto semplice. Lo ha fatto Luigi Pirandello, lo ha fatto Samuele Beckett, lo ha fatto Gustav Strindberg ecc. ecc, drammaturghi e commediografi che hanno dato, in un certo qual senso, “letterarietà” alla parola e alla veste più elegante e più difficoltosa che è la recitazione. Si può dire che il teatro è la forma d’arte più elevata? Forse. O forse no. Ma è di sicuro la più singolare. Nel leggere il volume “DIGNITA’ Mono – luoghi per attori, spettatori e lettori attivi” di Luciano Melchionna, edito da ChiPiùNeArt Edizioni (quinta ristampa, maggio 2023), ho percepito e vissuto – forse in qualche profondità davvero remota e piuttosto oscura – nella mia psiche un qualcosa di indicibile e di spiazzante, talvolta perfino di scioccante. Non è il classico “pugno nello stomaco” che ti lascia intontito, sembra essere di più perché sconvolge, si impone e fa riflettere ma soprattutto pone interrogativi ai quali bisogna rispondere con urgenza. E’ un libro sì, in cui le piéces teatrali si avvicendano e si rincorrono, incalzano anche il lettore; brevi, veloci, taglienti che lacerano la carne e lo spirito (la pelle ha dei brividi nel leggerli). I riflettori dell’arte…

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