Massimo Anania nasce nella nebbiosa periferia di Torino, in un ospedale che non esiste più, nel gennaio del 1975. Da sempre gioca con le parole inciampando su se stesso mentre guarda le nuvole. Vaga alla continua ricerca di un qualcosa che lo sorprenda, e ama aspettare l’alba senza una ragione se non quella di allungare il più possibile la notte. Collabora attualmente con la rivista di cultura letteraria “Satisfiction” ed è fondatore del Gruppo Artisti Inquieti composto da pittori, poeti e fotografi. Ha pubblicato il romanzo “Autostop per la notte” (Miraggi Edizioni). D – Massimo Anania, il tuo romanzo “Autostop per la notte”, di che cosa tratta? R – “Autostop per la notte” è un romanzo in cui la musica svolge un ruolo importante, infatti vi ho aggiunto una colonna sonora come fosse un film. Il protagonista chiede un passaggio nei pressi di Torino, e da quel momento in poi si svilupperà una vicenda intrigante, misteriosa, accattivante che porterà il nostro a viverne e ad assaporarne davvero di tutti i colori. Per quanto riguarda la scrittura del romanzo, credo che il lettore la troverà molto lineare, scorrevole, comprensibile e di facile assimilazione. Sono piuttosto soddisfatto, dunque, di questo mio lavoro…