SEMBIANZE DI PRIMAVERA Leggo nel polline sembianze di primavera, il fremito di un verde che si rigenera nei riflessi del sole. Nasce per calore la luce che s’abbandona tra i petali fino in fondo alle caviglie dell’erba nuova. Avverto la voce del cielo che versa bagliori come carezze inattese e nelle cellule di una terra che muta vivo il colore e la scintilla del tempo. M’avvolge la pelle di una natura in movimento, il fogliame che respira e sospira l’odore acceso delle stagioni, così di fronte agli amori caldi di linfe e zolle m’inchino. Michela Zanarella <<Leggere>>, <<avvertire>>, <<avvolgere>> verbi dal significato intenso, dall’ermeneutica chiara facilmente individuabile. Sono espressione complessa e variegata di sensazioni, spesso forti, spesso piacevoli, anche dolorose ma che possono sempre essere vissute fino in fondo. Sono oggetto, modo del comunicare all’esterno ciò che l’interiorità riesce a percepire per mezzo del cuore con le emozioni; per mezzo dell’anima con l’immaginazione; per mezzo della mente con la forza raziocinante dei pensieri. Nel componimento poetico SEMBIANZE DI PRIMAVERA di Michela Zanarella questi tre verbi: leggere, avvertire, avvolgere sono usati al presente e in prima persona; rispettivamente all’inizio, al centro e alla fine della poesia, segno forse di una simbiosi…