Mimnermo, nome mitologico quanto eroico – “Colui che resiste sull’Ermo”, fiume dell’Eolide. Forse attribuito al poeta proprio a motivo di un suo avo in ricordo della sua partecipazione valorosa a una sua vittoria riportata dai greci a Smirne contro i lidi del re Gige in questa località – poeta, insieme alla poetessa Saffo e al poeta Ibico, fra i maggiori lirici greci. Visse probabilmente fra la seconda metà del VII e l’inizio del VI secolo a. C. Fra tutte le sue liriche pervenute fino a noi la più famosa è di sicuro COME LE FOGLIE. Canto d’amore e morte, inno alla vita e lamento sulla morte che incombe e sulla vecchiaia che anticipa, con i suoi segni, lo stesso morire. Versi di estrema dolcezza e di struggente malinconia. Aleggia la morte sul frutto maturo e forse ancora acerbo baciato dal sole e dalle brezze mentre si mostra in tutta la sua purezza. Sembra che la vita, nel suo massimo splendore, abbia in sè, potente e spietata, la morte. Non bisogna meravigliarsi o scandalizzarsi poi tanto di ciò: è la tipica concezione greco – antica, che assegna alla morte il suo giusto posto accanto alla vita. Anche la morte è un…