Può esistere un villaggio dove accade l’ impossibile e l’ inverosimile? Dove il tempo non trascorre eppure i mesi e i giorni si alternano con ritmi inconsueti? Dove la pioggia cade per mesi e forse per anni e il sole scalda e arroventa le strade, le case, i desideri e le passioni della gente? Forse nell’ immaginazione, che a volte è così grande da confondersi con la realtà. CENT’ ANNI DI SOLITUDINE è il romanzo – capolavoro dello scrittore colombiano Gabriel Garcìa Marquez per il quale ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 1982. Sì, l’ immaginazione di codesto scrittore è stata così grande, forte, tenace da riuscire a creare e a rendere vero, per mezzo dell’ Arte, un villaggio dove niente è impossibile o inverosimile e dove la pioggia e il sole possono esserci o non esserci per mesi o forse per anni. E’ il villaggio di Macondo, che nasce, cresce e si sviluppa per opera di una famiglia davvero straordinaria e incredibile: i Buendìa. In questa famiglia, a sua volta, accade di tutto e vi è di tutto: allevatori di galli da combattimento e avventurieri giramondo; donne coraggiose e caparbie; attaccabrighe, scialaquoni e vagabondi; un…